Oggi si parla di dieta chetogenica per dimagrire velocemente, in maniera molto drastica, si parla di dieta chetogenica come dieta esclusivamente elaborata tramite integratori di un certo tipo tramite quell’azienda X o Y.
Trovo riduttivo che questo tipo di approccio si riduca ad essere utilizzato come una strategia per il dimagrimento fai da te.
Qualche mese fa, attraverso una diretta, vi ho spiegato cos’è , ma soprattutto cosa non è la dieta chetogenica.
Ho pensato quindi di lasciarvi non solo un’iconografia che spiegasse in termini semplici la dieta chetogenica, ma anche uno spiegone pseudo scientifico
Partiamo dalla sua storia.
La dieta chetogenica come è nata?
La dieta chetogenica inizialmente è nata come trattamento per l’epilessia, perché?
Negli anni venti il dottor Hugh Conklin, osteopata nel Wisconsin, , scoprì che facendo digiunare per 25 giorni bambini epilettici poteva controllarne i sintomi, gli attacchi epilettici, appunto. Conklin inizialmente pensò che questa fosse una cosa dovuta all’intestino, cioè ad un minor lavoro da parte del sistema gastrointestinale che si rifletteva sugli attacchi epilettici.
Nel 1921, un altro medico, Wilder scoprì che non era tanto l’intestino ma bensì erano i metaboliti prodotti durante il digiuno, a far sì che il sistema nervoso centrale mettesse in atto dei meccanismi che non facessero presentare le convulsioni, inoltre Wilder scopri che il digiuno cosi come elaborato da Conklin, poteva essere in realtà simulato da una dieta vera e propria, che prese il nome di chetogenica, dai metaboliti ovvero dal prodotto finale di questo processo metabolico, quindi in parole povere potremmo dire che tutto quello che avviene nella dieta chetogenica è una condizione che simula tutto ciò che avviene durante il digiuno, quindi potremmo dire che la dieta chetogenica è UNA DIETA MIMA-DIGIUNO! (Prima finta definizione)
Ma nel 1938 la chetogenica fu medicalmente accantonata perché venne messa sul mercato la Fenitoina un farmaco , che in termini scientifici si definisce il ‘gold standard’ per il trattamento dell’epilessia.
Solo negli anni ’90 la dieta chetogenica fu ripresa, quando ci fu un caso di un bambino epilettico, resistente ai farmaci, il cui padre dopo ricerche accuratissime sulle diete chetogeniche ed i vari trattamenti farmacologici per l’epilessia, riuscì a permettere un trattamento ‘alternativo’ al suo bambino.
Da questo evento, sebbene molto piccolo di entità, si scatenarono una serie di ricerche riguardanti il trattamento dell’epilessia farmaco resistente attraverso questo approccio dietetico, che mette in atto una condizione metabolica, che esercita un effetto particolare a livello del sistema nervoso centrale, una dieta come farmaco !( Seconda finta definizione)
E noi? Cosa dobbiamo fare con questa dieta chetogenica?
Da dove è uscita, e perché improvvisamente se ne parla così tanto?
In realtà, successivamente la dieta chetogenica, ha avuto diversi campi di applicazione, ho letto ultimamente che c’è uno studio in atto secondo cui, al Pentagono utilizzano la dieta chetogenica per rendere ‘più forti’ i soldati americani, infatti la dieta chetogenica è stata utilizzata soprattutto in ambito sportivo, i body builder hanno iniziato ad utilizzare questo approccio dietetico in quanto permette un risparmio proteico in regime di restrizione calorica, utilizzando acidi grassi.
Questa teoria è la base, è il motivo per il quale viene utilizzata a scopo dimagrante, in quanto riusciamo a ” diminuire il grasso corporeo mantenendo quanto più possibile la massa muscolare intatta.”
Quindi, le diete chetogeniche si basano su una drastica riduzione dei carboidrati introdotti, associata con un relativo aumento della nota di proteine e grassi. Questo non lo dico io, lo dice il dottor, Antonio Paoli, grande esperto italiano di diete chetogeniche, che ho conosciuto qualche anno fa ad uno dei più grandi congressi che si tiene a Milano, in ambito della nutrizione e sport.
In questa frase c’è qualcosa che risalta subito all’occhio, anzi due, ridotto contenuto di carboidrati e aumento dei grassi…
c’è qualquadra che non cosa.
Eh si perché molti di voi cadono nell’erroneo pensiero di credere che la dieta chetogenica sia una dieta iperproteica, e invece no
NON E’ UNA DIETA IPERPROTEICA. (Terza finta definizione)
Anzi, è molto importante che la quota proteica sia quella giusta, perché l’obiettivo della dieta chetogenica, è produrre corpi chetonici attraverso l’introduzione di nutrienti chetogenici, ovvero nutrienti che il nostro organismo riesce ad utilizzare per produrre corpi chetonici.
E quali sono?
Alcuni tipi di trigliceridi, alcuni tipi di proteine e in particolare alcuni tipi di aminoacidi.
Di fatti per il controllo dell’epilessia è importantissimo che ci sia un’elevata quantità di grassi, poche proteine e pochissimi carboidrati.
Ma attenzione, la dieta chetogenica costruita per il trattamento dell’epilessia NON E’ UNA DIETA DIMAGRANTE!!! ( Quarta finta definizione)
E quindi nel caso dell’epilessia, funziona proprio come un farmaco, cioè stiamo andando a somministrare un qualcosa, in un rapporto molto ponderato, tale da agire da anticonvulsionante.
Attenzione, nel caso dell’epilessia, ma in generale per l’approccio chetogenico , è importante e fondamentale che:
- Ci sia una strettissima collaborazione tra i medici specialisti ( Neurologo ad esempio) e il nutrizionista/dietista
- Che la dieta sia elaborata esclusivamente da professionisti del settore( come del resto qualsiasi altro tipo di dieta
I vostri dubbi ( amletici) sulla dieta chetogenica fanno scattare, come un atleta allo start, tutta una serie di dubbie domande, perché spesso captate informazioni confuse all’interno di questo grandissimo baule che è il webbe, che iniziate a fantasticare anche sui temi scientifici.
β-Ma quindi la dieta chetogenica è dannosa per i reni?
δ- Tutte queste proteine non mi fanno male? (ANCORAAAAAA)
θ- Ma il fatto che io mangio grassi, non fanno ingrassare? (A questa domanda risponde Leonardo di Caprio in Inception)
- Ma quindi nella dieta chetogenica mangerò solo carne?
Con calma rispondiamo a tutte le domande, parto dall’ultima!
- In realtà no, perché considerando che l’apporto proteico deve essere ben ponderato, e che le proteine derivano da una marea di alimenti, comprese le uova e il pesce, potremmo dire che la dieta chetogenica è anche una dieta mediterranea, ma anche vegetariana o vegana, naturalmente scegliendo anche in questo caso accuratamente gli alimenti. ( un altro paio di finte definizioni – Mediterranea? Vegetariana? Boh)
Ma la dieta mediterranea non prevede che ci siano i carboidrati in una percentuale precisa?
State facendo troppe domande, come al solito, diamoci una calmata, e rispondiamo a tutto!!! No ragazzi, la dieta mediterranea non è un mero calcolo , un’equazione ben ponderata dove i carboidrati devono avere una percentuale ben precisa. Se vi sentisse quel povero Ancel Keys vi taglierebbe i viveri, e vi priverebbe dell’aria che respirate.
Ho spiegato proprio qualche tempo fa cos’è la dieta mediterranea, in un articolo che trovate qui, che vi propongo, impongo, obbligo di leggere, per capire che:
E’ quindi la scelta degli alimenti, non delle percentuali che fanno la dieta mediterranea.
Ritornando alla dieta chetogenica, possiamo scegliere degli alimenti ‘mediterranei’ pur facendo la dieta chetogenica, purché i carboidrati restino al di sotto dei 50 grammi giornalieri, da fonti poco dense.
Aej dottore mo che significa sto fatto che devono essere poco dense? Lo so cosa state pensando , allora vabbè mangio 50g di pasta e sono cmq in chetogenica…. Uhmmmmmm non funziona proprio cosi.
50g di pasta contengono 40g di carboidrati proveniente da fonti ad altissima DENSITA’ Energetica
MINI SPIEGONE
La densità energetica è determinata dal rapporto tra quantità di nutrienti e contenuto di energia di un alimento per quantità di riferimento consumata.
Alimenti ricchi di acqua e fibra hanno una bassa densità energetica, quindi più un alimento contiene acqua e meno è calorico, avete presente gli amici finocchi? Quel bellissimo gambo di sedano? Ecco proprio loro.
Al contrario cereali, di cui vi ricordo che fanno parte anche la pasta ed il riso, non so marziani, e legumi sono ad altissima densità, infatti facciamo caso ad un processo che avviene ogni giorno quando : BUTTATE LA PASTA!
Durante la cottura la pasta si ridrata, infatti sia cereali che legumi, pesano il doppio, se non di più quando sono cotti, al contrario della carne ad esempio che attraverso la cottura si disidrata e pesa di meno ( dottoressa ma nella dieta gli alimenti li devo pesare crudi o cotti???).
Quindi la dieta chetogenica è una dieta a bassa densità calorica per quanto riguarda i carboidrati quindi potremmo dire che è una dieta una dieta fortemente ipoglucidica.
Rispondendo alle domande β- δ- θ, di cui sopra, vediamo come funziona questa chetosi, e che cos’è.
Prestate attenzione perchè questo è uno spiegone super scientifico , in cui nomino un pò di bella gente, che invece di raccogliere mele annurche , ha pensato di vivere la sua vita di scienza, tra questi c’è Krebs, famoso per il suo ciclo degli acidi carbossilici, il dotto Antonio Paoli, che nominerò fino alla noia, et all, come si dice in gergo quando si legge un articolo scientifico, e non si riesce a nominare tutta la gente che c’è dietro quello studio, perchè è parecchia. Siccome a voi non interessa un fico secco di tutta sta gente qua, vi anticipo che quello che sto per dire non l’ho scoperto io (MAGARI) e che è opera di attente ricerche fatte su Pubmed, la famosa biblioteca presente nell’etere dell’ INTERNE’
Cos’è la chetosi ? E’ una condizione che si verifica quando il nostro corpo è sottoposto ad un digiuno
La KD ( ovvero ketogenic diet) induce una chetosi che non è una condizione patologica ma fisiologica che si verifica quotidianamente. Hans Krebs fu il primo ad usare il termine “chetosi fisiologica”, che può essere raggiunta attraverso il digiuno o attraverso una dieta drasticamente ridotta di carboidrati In queste condizioni, le riserve di glucosio diventano insufficienti sia per la normale ossidazione dei grassi attraverso l’apporto di ossalacetato nel ciclo di Krebs sia per l’apporto di glucosio al sistema nervoso centrale (SNC) (Felig et al., 1969; Owen et al., 1969 ).
Il sitema nervoso centrale però non può utilizzare i gli acidi grassi come fonte di energia perché questi non possono attraversare la barriera emato-encefalica, una specie di muraglia cinese che è presente nel nostro ‘cranio’ che non permette, per grazia di DIO, il passaggio di sostanze che potrebbero essere tossiche o dannose per il nostro cervello ( questa barriera ha i suoi vantaggi ma anche i suoi svantaggi, soprattutto per alcune terapie chemioterapiche, in cui molti farmaci non riescono ad arrivare ). Questo è il motivo per cui il cervello normalmente usa solo glucosio. Dopo 3-4 giorni senza assunzione di carboidrati , il sistema nervoso centrale deve trovare fonti di energia alternative , ed eccoli li finalmente, i corpi chetonici , che hanno dei nomi abbastanza brutti ma che vi cito perchè uno in particolare lo conoscete sicuramente : acetoacetato, acido β-idrossibutirrico e acetone ( si proprio lui, che poi è il massimo responsabile dell’alitosi nella condizione di chetosi) che si formano nel fegato e vengono veicolati al cervello con un meccanismo di trasporto molto simile al glucosio.
È interessante notare che i corpi chetonici sono in grado di produrre più energia del glucosio a causa dei cambiamenti nella produzione di ATP mitocondriale indotta da KB (Kashiwaya et al., 1994; Sato et al., 1995; Veech, 2004), e che le concentrazioni di insulina e glucosio diminuiscono mentre quella del glucagone aumenta nel tentativo di mantenere normali livelli di glucosio nel sangue.
La dieta chetogenica quindi grazie a questi meccanismi molecolari, che è in grado di attivare, tutta una serie di vie metaboliche permettendo di essere utile in diversi campi, vi ho parlato dello sport, perchè in chetosi ci si sente pieni di energia, si ha più focus ( aej dottorè mo che significa? che siete più concentrati e attenti) motivo per il quale diminuiscono gli attacchi epilettici. Ha molti vantaggi quindi, ma anche tantissimi svantaggi, e ne vedremo alcuni. Sicuramente è utile , e a volte necessaria come strategia di dimagrimento per soggetti in sovrappeso o obesi.
La dieta chetogenica ha un’azione su due meccanismi la fame e la sazietà. Inoltre è in grado di migliorare l’efficienza o flessibilità metabolica, ovvero
capacità del nostro organismo di utilizzare gratuitamente acidi grassi, specie quando è a digiuno. Solitamente il metabolismo di un obeso che fatica a
dimagrire, che ha avuto un passato di diete fallimentari, è sempre spostato verso il glucosio, questo determina stanchezza, perché il glucosio è una scorta energetica molto limitata e avrà sempre fame, perché quando finisce glucosio il sistema nervoso fa avvertire più fame.
Inoltre le proteine influiscono sulla sazietà , mentre i corpi chetonici invece agiscono sul senso di fame, quindi se abbiamo più corpi chetonici nel sangue avremo meno propensione ad andare a cercare cibo.
Si è vista essere molto utile per i pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 non insulino dipendente, e per il trattamento delle dislipidemie, riducendo il rischio cardiovascolare
Ma, perchè c’è sempre un ma, è fortemente sconsigliata in gravidanza e in allattamento, e naturalmente nei bambini sani! È molto frequente che si abbiano problemi di annebbiamento mentale e ovviamente la stipsi. Il primo sintomo quella della brain-fog è normalissimo, il corpo deve effettuare un vero e proprio shift, immaginate il tasto per accendere la luce.
Quando c’è una miscela di corpi chetonici e glucosio in circolo è davvero difficile mantenere la concentrazione, basta un pò di caffè rigorosamente amaro, per sopperire a questa condizione, senza esagerare, ache poi si va incontro poi ad un distrurbo che è l’affaticamento surrenalico, di cui vi ho già parlato.
La stipsi è una cosa abbastanza normale quando andiamo a cambiare il tipo di dieta, che però potrebbe essere facilmente controllata aumentano la quantità di verdure soprattutto solubili invece che insolubili, in modo da aumentare la massa fecale e garantire una maggior peristalsi.
Lo so a volte la scienza è pallosa, è difficile da capire, ed è proprio per questo che trovo quasi offensivo che questo approccio venga utilizzato nella maniera errata.
Molti di voi arrivano in studio, non solo nel mio, con l’intenzione di voler iniziare a tutti i costi un percorso dietetico chetogenico, ma molto spesso non vi rendete conto che la dieta ha la stessa valenza di un farmaco, e come tale ci sono tantissime variabili da tenere in considerazione, che solo un nutrizionista/dietista naturalmente è in grado di fare.
Non bisogna esser medici di se stessi, ma nemmeno nutrizionisti, e la scelta di un approccio dietetico o di quell’altro, è a discrezione del nutrizionista, non vostra
Ripeto ancora quanto sia fondamentale che questo approccio dietetico sia affrontato con specialisti del settore e che non vi affidiate ad una mera lettura della rivista del momento che vi propina la dieta chetogenica come la dieta del momento, la dieta alla moda.
Perchè nessuna dieta è moda, la dieta è uno stile di vita.
Precisa come sempre! Top Dottoressa
•5 anni ago
Precisa e preparata come sempre! Brava Doc!
Tiziana Persico
•5 anni ago
Grazie 🙏🏽
Chiara Garrubba
•4 anni ago
Molto bello questo articolo, completo e ben articolato. Ho da poco completato lo studio di biochimica della nutrizione per poter sostenere un esame, è stato il mio primo approccio al concetto di “corpi chetonici” e “chetosi”, termini attualmente troppo abusati, dal mio punto di vista.
E’ difficile districarsi tra la marea di informazioni che gira in rete, ed è difficile ancor di più. per chi non conosce la materia e non è del settore, scegliere cosa fare della propria salute, perché spesso si preferisce credere che le soluzioni rapide abbiano in sé la soluzione, la chiave che tanto si sta desiderando. Penso sia legato alla novità, ciò che è nuovo entusiasma, dà la carica.
Ho aspettato prima di venire sulla sua pagina a leggere l’articolo intero, perché, se l’avessi fatto prima, non avrei avuto i mezzi per poter comprendere il discorso fino in fondo.
Grazie a lei!
Tiziana Persico
•4 anni ago
Sicuramente hai compreso più a fondo i meccanismi biochimici, ma ricorda che il sito è fruibile ai non addetti ai lavori, quindi non troverai mai spiegoni da banco universitario 🙂