Esiste una relazione strettissima tra il cibo e la salute, e tra la salute e la dieta, e molto spesso capita che vengono confusi dei termini, delle definizioni, e finanche della patologie.
Il campo dell’immunologia, nell’ultimo decennio ha avuto a che fare con erronee definizioni di allergia ed intolleranza alimentare, non tenendo conto dei veri meccanismi immunologici, alla base delle reazioni visibili o ‘invisibili’ a cui superficialmente diamo questa questa definizione.
Mi viene da dire che molto spesso questo campo viene sottovalutato, in tutte quelle che sono le possibili interazioni tra cibo e malattie autoimmuni, ma viene ingigantito quando invece erroneamente si crede che un ‘intolleranza o un’allergia possa essere il discriminante del peso corporeo che aumenta.
Quante volte avete pensato che l’aghetto della bilancia non va giù per qualche fantomatica intolleranza alimentare??
Beccatevi uno spiegone!
Di allergie sono colpite 2 persone su 10, di intolleranze 5 su 10, ma cerchiamo di capire cosa sono.
Vista l’eterogeneità delle definizioni, alcune delle quali inesatte , l’enorme confusione nella terminologia, l ’Accademia Americana di Allergia ed Immunologia ha stabilito di usare come termine onnicomprensivo quello di reazione avversa al cibo, chiamando intolleranza tutti i disturbi non mediati da meccanismi immunologici , ovvero delle risposte quantitativamente anomali al cibo e agli additivi o reazioni anafilattoidi, farmacologiche o metaboliche agli stessi, riservando invece il termine di allergia, ai disturbi mediati da meccanismi immunologici (allergia o ipersensibilità, anafilassi). Una classificazione simile all’Accademia Americana è stata adottata dall’Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica
Purtroppo però dobbiamo dire che ci possono essere differenze nei criteri diagnostici, variazioni individuali nella tolleranza dei sintomi, differenze nelle valutazioni da parte dei genitori nel caso di bambini, mancanza di idonee procedure diagnostiche, eccessiva piccolezza dei campioni di popolazione studiati
Le allergie determinano una reazione istantanea al cibo ingerito e non sono dose dipendente, che determinano fenomeni come l’orticaria, prurito, edema delle mucosa, rash cutaneo e shock anafilattico, le allergie nella peggiore delle ipotesi, se l’intervento non è immediato, può portare alla morte!!!
A questo punto però dobbiamo differenziare le le allergie con ‘reazioni tossiche al cibo’ ovvero quello che avviene quando ingeriamo cibo contaminato, avariato, ad esempio pesce, funghi, o alimenti con botulismo, salmonellosi ecc.
Avete mai sentito parlare di SINDROME SGOMBROIDE?
E’ una intossicazione risultante dall’ingestione di pesce alterato, che, essendo dovuta prevalentemente all’alto tenore di istamina, si manifesta con una sintomatologia simile a quella di una allergia.
Cosa molto simile avviene quando si parla di ipersensibilità, ovvero reazioni ad alcune sostanze contenuti in alcuni alimenti, che possono essere definiti istamina liberatori o contenenti istamina, che causano appunto cefalee, prurito ed altri sintomi.
Le intolleranze invece, questo meraviglioso termine con cui ormai molti miei colleghi si son comprati lo yacht a mare e le case in Sardegna, perché c’hanno costruito sopra un business, sono delle malattie in cui non vi è la produzione di anticorpi , cosi come nelle allergie, non sono reazioni mediate in risposta dal sistema immunitario ad un antigene, ma sono dei disturbi cronici in relazione all’assunzione di un determinato alimento, i cui sintomi e la stessa malattia, vedi la malattia del morbo celiaco, si possono sviluppare a carico di un qualsiasi organo.
Attenzione non ho detto che il sistema immunitario non c’entra, anzi, c’entra e come.
In realtà l’intolleranza, o meglio le manifestazioni dell’intolleranza sono sempre e comunque a carico del sistema immunitario
LE INTOLLERANZE ALIMENTARI possono essere causate da diversi tipi di fattori in particolare:
- mancanza di enzimi digestivi che causano di fatto un accumulo della sostanza in questione generando la sintomatologia gastroenterica.(intolleranza al lattosio oppure il favismo)
- particolare sensibilità a fattori vasoattivi presenti NORMALMENTE NEL CIBO come per esempio istamina, serotonina e non solo. Un caso tipico è la ipersensensibilità all’ACIDO ACETILSALICIDICO: generalmente provoca attacchi asma-simili nel paziente; è sufficiente eliminare i cibi contenenti tale allergene per risolvere il problema alla radice.
I disturbi ricorrenti si presentano soprattutto a livello gastrointestinale, dermatologico o respiratorio.
A differenza delle allergie, i sintomi non si manifestano violentemente subito dopo l’ingestione degli alimenti, ma possono insorgere col tempo. Questa credo sia fondamentale da farvi capire la netta differenza, al di la del meccanismo immunologico che c’è alla base.
Vi ricordo che per l’intolleranza al lattosio gli unici metodi diagnostici che permettono di individuare e accertare l’intolleranza al lattosio sono:
- H2-Breath Test, che valuta la presenza di idrogeno nell’espirato prima e dopo la somministrazione di 20-50g di lattosio,per un tempo minimo di 3 ore.
- Test Genetico per il polimorfismo C/T-13910 che permette di definire la predisposizione all’intolleranza al lattosio studiando la composizione genetica del soggetto attraverso l’impiego di un tampone buccale per il prelievo della mucosa orale.
L’unica terapia è l’esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti lattosio per un periodo di almeno 3-6 mesi, per permettere la remissione completa di tutti i sintomi e la ripresa della normale funzionalità intestinale.
Per la celiachia, invece c’è una prima linea di indagine che permette di individuare gli anticorpi attraverso il dosaggio ematico come la transglutaminasi anti-tissutale (tTGA, le più usate a fini diagnostici), gli anticorpi anti-endomisio (EMA, diretti contro le componenti delle cellule intestinali dell’organismo) e gli anticorpi antigliadina (AGA, rivolti verso componenti del glutine e meno importanti dal punto di vista clinico per l’alto tasso di falsi positivi).
Ma approfondiamo un attimo il tema delle allergie.
L’allergia è una patologia ad eziologia multifattoriale, caratterizzata da un’iperreattività immunitaria specifica verso sostanze eterologhe (allergeni), innocue per i soggetti normali. Le sindromi allergiche sono in costante aumento, sia perché sono stati migliorati notevolmente i criteri di diagnosi, sia perché oggettivamente il numero di soggetti colpiti da questa patologia è in reale incremento.
Le più alte percentuali nella frequenza delle allergopatie sono segnalate nelle nazioni più industrializzate ed a più elevato tenore di vita. I fattori che causano e favoriscono l’aumento della prevalenza delle malattie allergiche sono sia legati allo stile di vita, come il fumo, il pelo di animali domesticisia all’ambiete cirvcostante ,l’ inquinamento da particolati del Diesel, NO2, ecc.
L’aumento della prevalenza di patologie allergiche registrato negli ultimi venti anni sembra quindi essere dovuto, almeno in parte, ad un insieme di fattori associati allo stile di vita occidentale “Western life-style”.
In tutto questo naturalmente il sistema immunitario fa un grosso lavoro nel rispondere a tutti questi agenti esterni cui o non è abituato, o se è abituato rispondere con un processo infiammatorio.
Perché?
Perché , dall’immunologia studiata al 2° anno di università, esistono due tipi di sistema immunitario, se semplificando, cosi vogliamo dire:
– il primo definito immunità innata o aspecifica, che risponde come quando un palazzo è in fiamme ed i pompieri ( le cellule dell’immunità) rispondono con diverse fasi di attacco al fuoco nemico con una prima linea di difesa, la pelle, la saliva, mettendo in allarme il sistema immunitario e richiamando i killer per distruggere le cellule che ormai sono state compromesse o infettate da virus.
– il secondo definito adattativa o specifico, in cui la risposta molto potente e mirata da parte di questo sistema immunitario, è in grado di riconoscere l’antigene e di rispondervi
Ma quindi cosa significano tutti quei sintomi che abbiamo, e quel gonfiore addominale, che vogliamo far passare per intolleranza?
Avete mai sentito parlare di carico allostatico?
Partiamo prima dall’omeostasi, l’omeostasi regola fattori corporei come la temperatura, l’aumento del cortisolo, quindi meccanismi ‘interni’ dell’organismo.
L’allostasi invece risponde a fattori esterni, secondo un meccanismo di combatti o fuggi, quindi risponde agli stress a cui il corpo è indotto , quindi potremmo dire che l’allontani è un meccanismo che il corpo utilizza per riportare all’omeostasi.
Ma cosa accade quando gli stressor sono continui, e il corpo non riesce a ritornare ad una condizione di ‘equilibrio’ ?
Che ci ritroviamo in una situazione di carico allostatico, in cui lo stress ( aumento repentino e continuo della glicemia, infiammazione della mucosa intestinale, instabilità dei ritmi circadiani, ecc) si cronicizza, e questo porta a tutta una serie di disturbi di cui alcuni reversibili, come una disbiosi intestinale, ed altri irreversibili, come un conclamato diabete.
Si ma dopo tutto questo spiegane cosa voglio dire? Vi vedo confusi
Concludo concludo
Spesso mettiamo sotto stress il nostro corpo, facciamo un’accozzaglia di alimenti, che si sommano ad una vita frenetica, ad una situazione già instabile del nostro corpo.
Quei fastidi, molto spesso intestinali che percepiamo sono la risultante di un sovraccarico che abbiamo dato al nostro corpo, il nostro corpo è diventato INTOLLERANTE, ma non ad un’alimento ma alla situazione, proprio come me quando in studio arrivano persone convinte che un tè possa far dimagrire, io sono INTOLLERANTE a queste persone, cosi il vostro corpo non tollera più quello stato.
Uno stato in cui in gran parte ce l’avete piazzato voi, con un’alimentazione sregolata e una vita sedentaria, o troppo frenetica, dall’altra parte non dimentichiamo mai che anche l’ambiente che ci circonda ci fa immagazzinare tutta una seria di sostanza e agenti stressogeni, che sul lungo termine possono determinare tutta una serie di problematiche, come ad esempio il bioaccumulo da metalli pesanti, soprattutto se si vive in zone in cui c’è un alto tasso di inquinamento.
Per cui cosa fare?
Prima di tutto non diagnosticarsi nessuna malattia attraverso l’università telematica di google.
Secondo, non vi nascondete dietro al dito dell’intolleranza alimentare, perché ripetendo che quelle accertate dalla comunità scientifica sono solo due ( lattosio e glutine), cercate di capire insieme ad un professionista, medico, nutrizionista, dietista, cosa c’è di sbagliato nel vostro regime alimentare.
Terzo ascoltate il vostro corpo, osservate le modificazioni giornaliere, fate un report delle sensazioni, per riferirle dettagliatamente al professionista, voi siete la più grande risorsa in questo laboratorio fantastico che è il vostro corpo.
A mai più erronee diagnosi di intolleranza!!
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