Che cos’è?
Vi suonerà più familiare se ve lo spiego attraverso un dialogo, che spesso avviene con i miei pazienti.
Pz: sono sempre a dieta ,ci sono alimenti che non mi concedo mai, la pizza ,la pasta ed il pane, il cioccolato, e spesso quando la giornata volge al termine, o quando sono giù,mi capita di mangiarne qualche pezzetto e non riuscire a fermarmi.
Il craving è parte dell’ ADDICTION ovvero del desiderio impulsivo finalizzato al consumo di una sostanza o cibo, che ne determina un comportamento gratificante.
La food addiction è una tematica molto discussa dalla comunità scientifica, ma che in realtà trova fondamenta in diversi ambiti della nutrizione e della psicologia
Neurofisiologicamente, a livello dei circuiti di reward o ricompensa si presenta un deficit serotoninergico e dopaminergico.
Che vuol dire?
Che c’è una diminuzione vera e propria di quei neurotrasmettitori che aumentano il tono dell’umore, che ci fanno stare bene, che ci gratificano.
Lo stress ,la quotidianità, la restrizione calorica ,i rinforzi negativi in cui collochiamo determinati alimenti, determinano una diminuzione dei due neurotrasmettitori, serotonina e dopamina, il nostro S.N. innesca meccanismi che attivano una specie di “danza” fatta di ansia o angoscia e un intenso desiderio di assumere quel alimento, che sarebbe in grado di alleviare tali sensazioni, ma che puntualmente ci opponiamo a farlo, e diventa una lotta tra la compulsione e l’inibizione.
Questo è uno dei motivi per il quale, al di la dell’emotività legata alla food addiction , vi esorto a mangiare più in maniera intuitiva, che inserirvi in trilioni di schemi mentali dove anche la mente ad certo punto si perde, e vi chiede una via d’uscita.
Perché non sarà il pane o la pasta, la pizza o il dolcino che non mangiamo a rendere il percorso più lineare.
Anzi, più vi incatenate a questo labirinto di divieti, e più il craving diventerà un minotauro
In ALIMENTAZIONE E SALUTE, TUTTI
CRAVING
1.3K Visualizzazioni Marzo 8, 2022 Sii il primo a commentare
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