celiachia – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com Biologa nutrizionista Wed, 21 Oct 2020 21:34:40 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6 https://www.tizianapersico.com/wp-content/uploads/2018/10/cropped-favicon-32x32.jpg celiachia – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com 32 32 QUANDO NON E’ SCIENZA E’ PSEUDO SCIENZA https://www.tizianapersico.com/2020/10/21/allergieeintolleranze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=allergieeintolleranze https://www.tizianapersico.com/2020/10/21/allergieeintolleranze/#respond Wed, 21 Oct 2020 22:31:18 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2608 Diamo il via oggi ad una nuova rubrica: Lauree da cani

Si apre oggi una nuova rubrica.

Gina esperta in crocchette ipoallergeniche oggi ci spiega la differenza tra allergie ed intolleranze

Ho già dedicato un articolo che trovate qui ,  e vi invito a leggerlo, al tema delle intolleranze e delle allergie, ma sono sicura che anche altre volte questo vasto …

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Diamo il via oggi ad una nuova rubrica: Lauree da cani

Si apre oggi una nuova rubrica.

Gina esperta in crocchette ipoallergeniche oggi ci spiega la differenza tra allergie ed intolleranze

Ho già dedicato un articolo che trovate qui ,  e vi invito a leggerlo, al tema delle intolleranze e delle allergie, ma sono sicura che anche altre volte questo vasto mondo che fa parte dell’immunologia e/o dell’allergologia, sarà argomento di qualche mio articolo.

Partiamo col dire che molti sono convinti, per qualche arcana ed assurda teoria che a farvi ingrassare non è la sedentarietà, il cibo spazzatura, ma una ipotetica intolleranza.

E’ più facile pensarlo che realizzarlo, perché di fatti non è cosi.
E vi spiego perché.

 

Nel 1994 la Società Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica ha proposto un linguaggio comune nel campo delle reazioni avverse agli alimenti, formulato in base a criteri patogenetici, distinguendo :

-Reazioni tossiche

-Reazioni non tossiche.

“Le reazioni non tossiche agli alimenti” possono essere classificate in due gruppi:

  • Reazioni di natura immunitaria, allergie alimentari IgE mediate
  • Reazioni di natura non immunitaria, intolleranze alimentari, enzimatiche e non enzimatiche

Le intolleranze alimentari sono manifestazioni legate, soprattutto,  a deficit enzimatici specifici, come la lattasi per l’intolleranza al lattosio, la glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (G6PD), che determina il favismo, la glucosio 1-fosfato uridil-transferasiche determina la galattosemia, ecc.

Ma oggi sappiamo anche che le allergie alimentari ritardate IgG correlate (intolleranze), da stimolo allergenico sulle cellule intestinali sono quelle che più comunemente possiamo ritrovare in alcuni pazienti. 

Parallelamente all’aumento delle malattie allergiche nel mondo occidentale, si e’ assistito ad un ricorso, sempre più frequente, a delle metodiche diagnostiche cosiddette “alternative”, probabilmente a causa della incompleta conoscenza dei meccanismi fisio-patogenetici e la complessità dei sistemi classificativi, ed anche passatemi la frase dell’incompetenza di taluni operatori che pur di guadagnare qualche quattrino in più propongono test dalla validità fittizia.

Tali test si propongono di identificare i cibi responsabili di allergie e “intolleranze alimentari”.

Quelle che consideriamo e diagnostichiamo come «intolleranza alimentare» si presentano con sintomi vaghi e aspecifici tra cui:

  • Dolori muscolari
  • Cefalee
  • Candidosi
  • Dermatite
  • Stanchezza cronica
  • Problemi di digestione
  • Gonfiore
  • Irritabilità
  • Eruzioni cutanee
  • Sovrappeso/obesità.

Le informazioni e la modalità degli “operatori” che effettuano determinati tipi di test è subdolo e danno spiegazioni diciamo “non convenzionali” senza termini scientifici precisi, a metà strada fra la spiegazione di uno stregone e quella di un “filosofo” dell’alimentazione.

L’aspetto più preoccupante è rappresentato dalle possibili conseguenze dell’abuso di queste metodiche.

Non sono poco note che addirittura in età pediatrica si sono documentati casi di deficit di crescita in bambini definiti erroneamente allergici o intolleranti e sottoposti ad inutili restrizioni dietetiche.

I rischi della dieta di esclusione, laddove non vi è una diagnosi medica di allergia e/o intolleranza, determinano prima di tutto malnutrizione, che porta con se tutta una serie di complicazioni cliniche, l’isolamento sociale, perchè ovviamente escludere determinati alimenti spesso determina anche esclusione dalla vita sociale, la paura di ‘contaminazioni’ in luoghi che non hanno un attenzione particolare a determinate problematiche e tutto questo si ripercuote sull’asse psicologico della persona con le più disparate problematiche che vanno dall’ansia e alla depressione ad un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare come l’ortoressia, che sebbene non sia presente nel DSM, è ormai accertato dalla comunità scientifica essere un vero e proprio disturbo alimentare.

Senza sottovalutare il fatto che, laddove vi sia una vera e propria problematica di allergia o di intolleranza, non diagnosticata da personale medico sanitario di competenza, il ritardo di una diagnosi, potrebbe poi determinare effetti negativi sulla salute del soggetto.

Quali sono quindi questi test che chiunque, perfino personale non sanitario si azzardano a fare?

TEST NON VALIDATI SCIENTIFICAMENTE 

  • Kinesiologia applicata (DRIA test)
  • Test di provocazione e neutralizzazione (intradermico e sublinguale)
  • Test elettrodermico (EAV, VEGA test, Sarm test, Biostrength test)
  • Biorisonanza
  • Mineralogramma del capello
  • Iridologia
  • Determinazione di IGg E IGg 4 specifiche per gli alimenti
  • Test citotossici (CYTOTEST)

Converrete con me che alcuni di questi davvero sembra di averli visti in televisione dal peggiore venditore di fuffa, che farebbe invidia alla beniamina dei commercianti Wanna Marchi

Si ma io dopo che Sempronio mi ha detto eliminare la lattuga sto meglio dottorè , ma perchè? 

Questo è dovuto principalmente a due fattori.

Il primo è di ordine psicologico, fatta una diagnosi (l’intolleranza o pseudo tale in questo caso), credendo di aver risolto il problema, ci si autoconvince di stare meglio.

Il secondo è che si riduce l’INFLAMMAGING, ovvero l’infiammazione perché probabilmente, si qualche alimento proprio il nostro corpo non lo tollerava, ma perché siamo abituati a fare un’accozzaglia di cose, mischiando i più disparati alimenti, mangiandone spesso di bassissima qualità e in quantità non utili al nostro fabbisogno,  molti di questi sono ricchi in conservanti coloranti, e forse non è proprio la lattuga o il petto di pollo a non essere tollerato, ma il modo in cui viene preparato.

Spesso la “non tolleranza” del nostro corpo a determinati alimenti , non è altro che una risposta ad un cattivo funzionamento intestinale.
Pensate ad esempio alla candidosi, oppure alle cistiti, che spesso sono la conseguenza di un’alimentazione non equilibrata e sbilanciata verso determinati nutrienti, per la maggiore zuccheri, di cui la Candinda albicans, ma anche l’Escherichia coli, batterio responsabile della candida, e delle cistiti, si nutrono.

Ma adesso, parliamo di cose serie, facciamo uno spiegone breve, e cerchiamo di capire:


Cos’è un allergia?

L’allergia alimentare è una reazione avversa agli alimenti causata da una anomala reazione immunologica mediata da anticorpi della classe IgE, che reagiscono verso componenti alimentari di natura proteica.

L’allergia alimentare può manifestarsi già in età pediatrica oppure insorgere in età adulta: nel primo caso spesso regredisce (come ad esempio nel caso di latte e uovo), mentre se comparsa successivamente tende a persistere per tutta la vita.

Partiamo col dire cos’è un allergene, ovvero , è una sostanza solitamente innocua, tollerata, dalla maggior parte delle persone, ma che in taluni individui (i soggetti allergici) è in grado di produrre manifestazioni allergiche di varia natura (asma, orticaria, ecc.). Gli allergeni possono penetrare nell’organismo attraverso diverse vie:

  1. Vie respiratorie (pollini, polvere domestica pelo di animali, escrementi di insetti ecc.)
  2. Via orale (fragole, latte vaccino, banane, pesche, kiwi, ecc)

Gli alimenti a loro volta, che possono determinare un allergia , in un soggetto sensibile o sensibilizzato, possono essere:

  • Alimenti istaminoliberatori [ Albume Molluschi Fragole Kiwi Pomodori Cioccolata Pesce Ananas  Alcool Fecola di Patate Noci, Mandorle, Arachidi, Frutta secca Caffè Lenticchie, Fave, Legumi Derivati delle noci di Cola] 
  • Alimenti che contengono elevate quantità di istamina e possono dare orticaria (se assunti in grande quantità).[ Alimenti e bevande fermentate , salumi, frutta secca e disidratata, formaggi stagionati, pesce affumicato e in scatola)
  • Alimenti ad elevato contenuto di salicilati naturali che cross reattivano con allergeni chimici (FANS) e possono essere la causa di forme di orticaria cronica .[ Pesche, prugne, albicocche, ciliegie, fragole, frutti di bosco, frutta esotica, agrumi e banana]
  • Alimenti che contengono coloranti sintetici o aromatizzanti come la tartrazina (E102-colora in giallo) e che possono essere causa di forme di orticaria cronica e asma.

Quali sono i sintomi?

Le allergie alimentari possono presentare diverse sintomatologie che spaziano da sintomi lievi fino allo shock anafilattico, potenzialmente fatale.

Quello che distingue un’allergia, da un’intolleranza alimentare oltre che nella sintomatologia, è che i segni e sintomi compaiono a breve distanza dall’assunzione dell’alimento, in particolare da pochi minuti a poche ore),e sono tanto più̀ gravi quanto più̀ precocemente insorgono. 

Sintomi ed organi interessati

  • CUTE 
    Orticaria angioedema- orticaria- dermatite-eczema
  • CAVO OROFARINGEO
    Gonfiore delle labbra – voce rauca
  • APPARATO CARDIO-RESPIRATORIO
    Aritmie – pressione bassa
  • APPARATO RESPIRATORIO
    Broncospasmo e tosse – occlusione nasale e naso gocciolante – difficoltà respiratoria
  • APPARATO GASTROENTERICO
    Nausea- vomito e diarrea e crampi intestinali
  • APPARATO NEUROLOGICO
    Capogiri e vertigini – svenimenti

Cosa fare se si ha un sospetto di allergia o intolleranza alimentare?

Rivolgersi ad un allergologo!!!!

La diagnosi di allergia alimentare è un percorso complesso che richiede una figura specialistica

In questo primo approccio la raccolta dell’anamnesi è fondamentale, soprattutto per identificare una correlazione fra l’ingestione dell’alimento e la comparsa dei sintomi. 

Dopo un’accurata anamnesi quindi e test che il medico riterrà più opportuno fare, in collaborazione con un nutrizionista , stileranno l’approccio nutrizionale più utile e funzionale alla vostra problematica.

Non affidate la vostra salute a persone poco esperte, a dei veri e propri “cani randagi di scienza” che vi spolperebbero fino all’osso per guadagnare soldi, a scapito della vostra salute.

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Epifania, le feste porta via, ma non la Celiachia https://www.tizianapersico.com/2019/01/06/epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia https://www.tizianapersico.com/2019/01/06/epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia/#respond Sun, 06 Jan 2019 11:48:13 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1799 Chi mi segue da un pò, sa che cucinare per me è sperimentare come Walter White nella sua ‘cucina’.

Oddio forse il paragone potrebbe farvi pensare ad altre sperimentazioni, ma grazie alla lettura di alcuni libri, ho capito solo in ultimo, che la cucina è chimica.

La stessa chimica che vedete realizzarsi, quando mi avvalgo del bicarbonato e una goccia …

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Chi mi segue da un pò, sa che cucinare per me è sperimentare come Walter White nella sua ‘cucina’.

Oddio forse il paragone potrebbe farvi pensare ad altre sperimentazioni, ma grazie alla lettura di alcuni libri, ho capito solo in ultimo, che la cucina è chimica.

La stessa chimica che vedete realizzarsi, quando mi avvalgo del bicarbonato e una goccia di limone , per i miei pancakes, al posto del lievito.

Se il mio compito è darvi informazioni nutrizionali, messaggi da portare a casa, e nuovi approcci ad un’alimentazione sana, vi dico che la sostituzione da me effettuata, è una mera azione di comodità , quando in casa non ho il lievito. So che vi starete chiedendo:

Ah, quindi, quella fantomatica intolleranza al lievito non esiste?

No ragazzi miei, non esiste.

Le intolleranze, quelle vere, sono generate da difetti nella produzione di alcuni enzimi digestivi, come nel caso dell’intolleranza al lattosio, o di condizioni in cui, viene coinvolto il sistema immunitario, con produzione di anticorpi, verso quel dato alimento che viene visto come offensivo, proprio come nel caso della malattia celiaca, in cui appunto cui il glutine, una frazione proteica di alcuni cereali, come il frumento, l’orzo, la segale, non viene ‘riconosciuto’

La Celiachia, è una malattia a predispozione genetica, condizione necessaria, ma non sufficiente per permette la manifestazione della malattia, c’è sicuramente un altro fattore, genetico, o ambientale , sconosciuto, a contribuire alla manifestazione della malattia, di fatti i geni coinvolti, sono presenti nel 30% della popolazione.

Il quadro clinico della celiachia è molto complesso, e i disturbi, dovuti all’assunzione del glutine, durano per tutta la vita, se questo non si esclude.

Oltre ai sintomi gastroitestinali tipici, parliamo di anemia, spesso dimagrimento, sideropenia, finanche a linfomi intestinali.

Come vedete la situazione è ben più complessa di quello che appare.

Al contrario, per i lieviti, e di quelle che vengono definite intollerante, ma tali non sono, i sintomi sono transitori. Potete avvertire gonfiore addominale, digestione lenta, e se durano qualche giorno in più vuol dire che, con molta probabilità, siamo di fronte ad un’infiammazione cronica dell’intestino.

Di fatti, la comunità scientifica, asserisce che non esistono test specifici per questa fantomatiche intolleranze e che soprattutto non sono efficaci.

Se dopo che avete mangiato , pane, pizza, avvertite un fastidioso senso di gonfiore, è perchè probabilmente questi prodotti non sono stati sapientemente lievitati, e che è stata molto rapida. Lievitazione che terminerà all’interno del vostro intestino, che è un ambiente ideale per far crescere i lieviti ( come la Candida Albicans)

Proprio per questa ragione, e proprio perchè ho molte amiche che invece sono celiache, sperimento insieme a loro , nuove ricette.

Perchè quando si ha la diagnosi di Celiachia, soprattutto in età adulta, diventa molto difficile cambiare abitudini, e quindi spesso si acquistano prodotti senza glutine, che però oltre a non avere il sapore, il gusto ed anche l’aspetto, perchè non ricordano nemmeno lontanamente il prodotto ‘originale’ con il glutine, come potrebbe essere un biscotto, una merenda confezionata, sono ricchi in grassi saturi.

Inoltre sperimentare in cucina, vi da la possibilità di conoscere nuovi alimenti, come ad esempio farine, che emanano profumi ed aromi eccezionali, come la farina di grano saraceno.

Visto che oggi è anche il giorno dell’epifania, ho ben pensato di lasciarvi una ricetta, che possa essere utile per i celiaci, ma anche per chi non lo è.

Non solo, visto che tra i vari consigli per le festività, e se avete seguito l’ultima diretta dell’anno vi ho esortato a ‘farvi regalare il benessere’, sicuramente oggi, nella vostra calza, non ci saranno leccornie dalla dubbia provenienza (della Befana).

Logico che sebbene questa ricetta sia scritta, redatta e sperimentata da me, non vuol dire che in una sola giornata dobbiamo far fuori un’intera torta, perchè parliamo pur sempre di un prodotto che al suo interno contiene zucchero, oltre quello della frutta, ma resta pur sempre un prodotto da mangiare all’occorrenza, come  a colazione, o a merenda, sostituendo quelle noiosissime fette biscottate con la marmellata, o quei biscotti confezionati senza glutine, con la lista degli ingredienti da grasso saturo alle spalle, potreste mangiarla anche nei giorni che verranno, perchè sarà composta da ingredienti genuini, che trovate nella vostra dispensa, e conservarla coperta da un canovaccio.

Spero di farvi cosa gradita, ecco la mia RICETTA DELLA TORTA DI MELE ANNURCHE.

  • 200g di FARINA DI RISO
  • 50g di FARINA DI GRANO SARACENO
  • 90g di ZUCCHERO INTEGRALE DI CANNA
  • 50g di BURRO CHIARIFICATO
  • 1 bicchiere di KEFIR
  • 1 pizzico di CANNELLA
  • 3 MELE ANNURCHE
  • Succo di un limone
  • LIEVITO

In due terrine diverse miscelate gli ingredienti secchi, e quelli liquidi. Lavate le mele e tagliatele a fette sottili e cospargetele di succo di limone.

Unite gli ingredienti , e conservate qualche mela per la decorazione.

Io ho utilizzato uno stampo in silicone, nel quale ho versato l’impasto e partendo dall’esterno ho adagiato le fettine di mela a formare una rosa.

Ho infornato a 180°C per 20 minuti, e lasciato riposare per a forno spento per 10.

Buona Epifania, Buon Anno, Buona Torta.

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MODA ED ALTRI RIMEDI..PER IL DIMAGRIMENTO https://www.tizianapersico.com/2018/12/24/moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento https://www.tizianapersico.com/2018/12/24/moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento/#respond Mon, 24 Dec 2018 13:01:36 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1784 Ogni volta si presenta un nuovo paziente in studio che mi racconta delle diete fatte in precedenza, con o senza professionista, comincia la via crucis del <<Sa Dottoressa…>>:

Se tolgo i carboidrati dimagrisco Se mangio senza sale dimagrisco Se mangio senza zucchero dimagrisco Se mangio senza olio dimagrisco Se mangio senza glutine dimagrisco Se mangio senza ….

Senza tutto, è …

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Ogni volta si presenta un nuovo paziente in studio che mi racconta delle diete fatte in precedenza, con o senza professionista, comincia la via crucis del <<Sa Dottoressa…>>:

  • Se tolgo i carboidrati dimagrisco
  • Se mangio senza sale dimagrisco
  • Se mangio senza zucchero dimagrisco
  • Se mangio senza olio dimagrisco
  • Se mangio senza glutine dimagrisco
  • Se mangio senza ….

Senza tutto, è logico che si dimagrisce!

Eliminando un macronutriente, o variando la composizione degli alimenti, stiamo creando uno stress al nostro organismo ( è il principio base su cui si fondano i piani nutrizionali) , il cambiamento dello stile di vita, mette il nostro corpo dinanzi ad un’inversione di marcia, che si traduce con un dispendio energetico maggiore, ma per un breve periodo!

Dopo di che il nostro corpo, si abitua anche a questo ultimo cambiamento, e cominciate a non perder più peso, perchè il nostro corpo è un abitudinario!

Dovete immaginare il vostro corpo come una grande ed elaborata macchina, che ogni giorno fa più o meno la stessa cosa, mette in moto tutta una serie di meccanismi che gli permettono di RESPIRARE, FAR BATTERE IL CUORE, FAR FUNZIONARE BENE IL RESTO DEGLI ORGANI.

Queste “funzioni base” della nostra macchina, sono date in dotazione dalla nascita, e si evolvono man mano che la macchina cresce nel suo complesso, determinando un dispendio energetico, quindi del carburante, maggiore nelle varie fasce d’età, ma che è uguale tutti i giorni.

Cosa sto dicendo?

Sto dicendo che ogni giorno voi consumate sempre gli stessi 10 euro di benzina, per svegliarvi, respirare, per tenervi in vita, perchè questo è il vostro METABOLISMO BASALE!

Quando però a questo ci aggiungiamo altre funzioni, degli optionals , camminare, correre, studiare, leggere, cucinare, e sport, il 10 euro non basta più e quindi dobbiamo mettere altro carburante, che nel nostro caso non è un derivato del petriolio, ma è il cibo!!!

Il cibo è il nostro carburante, più “consumiamo” più carburante dobbiamo mettere all’interno della cisterna, affinchè il nostro corpo possa funzionare al meglio delle sue prestazioni, quando invece non gli diamo ciò che serve, ecco che qualche meccanismo inizia ad incepparsi, ed iniziano ad esserci dei problemi.

E’ da un pò che mi chiedo come sia possibile che quello che dovrebbe essere uno stile di vita di una persona affetta da una patologia, possa invece diventare una moda.

Da qualche anno il SENZA sta diventando di uso comune nelle persone che, nella ricerca spasmodica di voler perdere peso, iniziano ad eliminare macronutrienti, categorie alimentari, singoli alimenti, innescando tutta una serie di possibili carenze, con il risultato che il peso non viene perso.

E’ li che si instaurano delle carenze, che mettono a serio rischio il nostro organismo, non permettendogli la migliore performance giornaliera.

Proprio perchè questa moda dei senza sta spopolando, in studio molto spesso mi capita di dover smontare tutte le idee strane che vi fare sulle intolleranze alimentari, imputando a queste ultime, il motivo per il quale non riuscite a perder peso, senza magari focalizzare l’attenzione su altre cose, andando magari più a fondo di un semplice panettone senza glutine!

Proprio in quest’ultimo mese sono arrivati nel mio studio molte persone con tutta una serie di fogli in cui, secondo questi venditori di FUFFA, ci siano persone ”intolleranti” alla lattuga, al pollo, alla minestra, alla zucchina alla scapece e al pesce d’acqua dolce.

Considerando che tutto questo mi sembra davvero assurdo anche se non avessi studiato biologia, questa moda delle intolleranze si sta diffondendo a macchia d’olio, e c’è una corsa al test delle intolleranze, venduto da questo professionista o quella farmacia, cosi come quando Wanna Marchi vendeva in tv il nulla cosmico.

Perchè credetemi quei test sono davvero il NULLA COSMICO.

Le uniche Intolleranze accertate dalla comunità scientifica, sono quelle al GLUTINE e al LATTOSIO.

Queste possono essere identificate SOLO attraverso:

  • Breath Test o test del respiro , per il lattosio
  • Esami ematici con ricerca degli anticorpi e degli autoanticorpi, che sono segnali nel sangue dell’intolleranza al glutine.

Ecco appunto, vi ho parlato di esami diagnostici specifici, non di ampolline, frequenze, o di chissà quale altre assurde e fantastiche metodologie che utilizzerebbe Mago Merlino.

La scienza, quella vera, è un’altra cosa.

La scienza quella vera, vi spiega per dati certi, che se iniziate ad eliminare questo o quell’altro, senza criterio alcuno, innescate solo delle carenze, e sono quelle carenze che mettono in condizione di stress il vostro organismo, ed il risultato può essere si un possibile, ma molto spesso improbabile dimagrimento, ma anche cattivo funzionamento della macchina, di cui vi parlavo prima.

Perchè il nostro corpo, proprio perchè ogni giorno deve espletare delle funzioni necessarie alla sopravvivenza, necessità di TUTTI i nutrienti, micro e macro, nelle quantità specifiche per il singolo.

Eliminare il glutine se non siete celiaci, non porta al dimagrimento.

Anzi molti prodotti senza glutine, sono ricchi in grassi saturi, per cui più che giovamento, il vostro corpo sta subendo un nocumento, un danno.

Sicuramente variare la propria dieta, scegliendo cereali in chicchi, integrali, con o senza glutine, ci permette di rendere varia la dieta.

Ho spesso consigliato ai miei pazienti di gestire la settimana inserendo ogni giorno un cereale diverso, in modo da rendere la dieta meno piatta e monotona.

Un piatto di farro con gli spinaci, può apparire diverso da un piatto di riso con gli spinaci.

Si, usiamo anche i cereali senza glutine, ma per provare nuovi sapori, per arricchire i nostri piatti, e sperimentare nuove ricette, non perchè la quinoa abbia chissà quale potere dimagrante rispetto alla pasta di grano duro.

Se state pensando di cominciare un percorso dietetico, e pensate che avete qualche misteriosa intolleranza, spero che con la lettura di questo articolo, vi abbia fatto finalmente capire che non è cosi!

E’ più facile spezzare un atomo che un (intollerante) pregiudizio!

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COSA FA L’ALIMENTAZIONE NELL’INFIAMMAZIONE CRONICA? https://www.tizianapersico.com/2018/12/05/cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica https://www.tizianapersico.com/2018/12/05/cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica/#respond Wed, 05 Dec 2018 18:41:06 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1723 Avete mai sentito parlare di malattie infiammatorie?

Di cosa parliamo?

Le malattie infiammatorie croniche sono malattie in cui è in atto un evento flogistico, ovvero l’infiammazione,  che determina la presenza in loco di alcune delle cellule specializzate del nostro sistema immunitario che attuano sistemi di difesa, che sul lungo termine, spesso portano alla distruzione del tessuto/ organo in cui è presente …

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Avete mai sentito parlare di malattie infiammatorie?

Di cosa parliamo?

Le malattie infiammatorie croniche sono malattie in cui è in atto un evento flogistico, ovvero l’infiammazione,  che determina la presenza in loco di alcune delle cellule specializzate del nostro sistema immunitario che attuano sistemi di difesa, che sul lungo termine, spesso portano alla distruzione del tessuto/ organo in cui è presente lo stato infiammatorio stesso.

Non voglio farvi il pappardellone, ma voglio spiegarmi con termini semplici , qualcosa che potrebbe interessare nel piccolo anche te che mi stai leggendo.

Molte delle malattie di questo secolo derivano da un’infiammazione cronica, e  determinando, tra le varie,  quelle che vengono definite malattie autoimmuni ed anche il cancro.

Lo stesso DIABETE DI TIPO I, definito poco scientificamente anche diabete giovanile, fa parte della classe delle malattie autoimmuni.

Un altro esempio di malattia autoimmune cronica è il LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO, una malattia autoimmune che colpisce soprattutto le donne e che determina un’infiammazione organo sistemica che può colpire la pelle, i polmoni, i reni, il fegato e finanche il cuore.

In queste malattie si presenta una vera e propria alterazione del sistema immunitario, che come impazzito, inizia ad attaccare non più l’estraneo ( alla barriera) ma il corpo stesso,  generando appunto questo stato infiammatorio e colpendo gli stessi organi dell’individuo.

I sintomi sono diversi a seconda della patologia e di solito abbiamo marker diagnostici che ci permettono di differenziare una patologia dall’altra.

Tra le malattie autoimmuni più comuni c’è la celiachia, in cui il corpo riconoscendo come ‘estraneo’ il glutine, non solo attacca la molecola proteica, ma anche l’epitelio intestinale, generando una serie di problematiche che determinano mal-assorbimento dei nutrienti, con problematiche di tipo energetico- intestinale.

Perchè vi parlo della celiachia?

Perchè molte delle patologie autoimmuni prevedono, in quella che viene definita terapia nutrizionale, l’esclusione di alcuni alimenti, tra i quali proprio il glutine.

Ma non perchè chi è affetto da patologie autoimmuni sia anche celiaco, anzi, ma perchè si è visto che questa porzione proteica dei alcuni cereali, il glutine appunto, possa interferire proprio con il buon funzionamento del sistema immunitario, determinando un aumento dello stato di flogosi.( questo detto in parole molto semplici)

Ne è un esempio la TIROIDITE DI HASHIMOTO, in cui studi dimostrano che eliminando, o limitando il quantitativo di glutine all’interno del regime alimentare della persona affetta da questa patologia autoimmune, già nel primo periodo di trattamento , si osservano markes diagnostici di riferimento tiroideo migliorati.

Naturalmente tutto quello che vi sto dicendo è da prendere in considerazione valutando sempre il soggetto che si ha di fronte,  quelli che sono i suoi fabbisogni energetici e la sua storia clinica, senza dimenticare lo stile di vita .

Una dieta che non tiene conto dello stile di vita, non è una dieta personalizzata.

Inoltre è importante riuscire ad instaurare un dialogo con gli specialisti del settore, endocrinologi, dermatologi, diabetologi, insieme ai quali è possibile lavorare in modo tale da costruire la terapia nutrizionale e/o farmacologica più adatta alla persona.

Senza inventarsi medici di se stessi e/o nutrizionisti fai da te.

Perchè l’esclusione di un alimento, o di una categoria alimentare, non è una cosa che si può fare senza competenza alcuna, perchè potrebbero instaurarsi delle complicazioni come una malnutrizione che va peggiorando la condizione della patologia autoimmune di partenza.

Inoltre quando spesso mi è capitato di attuare un protocollo di questo genere, molti si sono rifiutati, non comprendendo le potenzialità di una terapia nutrizionale che è volta proprio al miglioramento della sintomatologia della malattia.

Vi invito quindi a chiedermi informazioni al riguardo, se avete qualche dubbio, soprattutto se siete affetti da una di queste patologie.

Perchè l’alimentazione, soprattutto in questo caso, è un potentissimo farmaco.

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