dispensa – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com Biologa nutrizionista Fri, 04 Feb 2022 14:11:18 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6 https://www.tizianapersico.com/wp-content/uploads/2018/10/cropped-favicon-32x32.jpg dispensa – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com 32 32 INSALATA INVERNALE https://www.tizianapersico.com/2022/01/31/insalata-invernale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=insalata-invernale https://www.tizianapersico.com/2022/01/31/insalata-invernale/#respond Mon, 31 Jan 2022 06:09:22 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=3058 ARIDAJEEEE!!!

La domanda vi sorgerà spontanea:

Ma perché non ci propini una bella insalata in busta e una scatoletta di tonno?

Perché uno stile alimentare deve essere sostenibile sul lungo periodo, e la qualità, oltre che la quantità degli alimenti è una condizione necessaria affinchè questo si realizzi.

Vi dico giusto due cose sul tonno in scatola:

La …

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ARIDAJEEEE!!!

La domanda vi sorgerà spontanea:

Ma perché non ci propini una bella insalata in busta e una scatoletta di tonno?

Perché uno stile alimentare deve essere sostenibile sul lungo periodo, e la qualità, oltre che la quantità degli alimenti è una condizione necessaria affinchè questo si realizzi.

Vi dico giusto due cose sul tonno in scatola:

  • La frequenza di consumo consigliata da linee guida è di UNA volta a settimana, perché viene configurato come una carne ittica trasformata, il cui consumo dovrebbe essere di massimo 50g a settimana ( una scatoletta).
    Inoltre proprio perchè soggetta a metodi di conservazione, è molto ricca in sale, ed anche per questo se ne consiglia un consumo attento e ragionato, ovvero quando proprio non abbiamo altro da mettere sulle nostre tavole, e ci affidiamo alla dispensa.
  • Nel perseguire teorie fantomatiche e le regole del FAI DA TE, configurate il tonno come alimento leggero e dietetico,ma io vi ricordo sempre che non esistono alimenti “DA DIETA”, o alimenti che scegliete solo quando “STATE A DIETA”. Perché non esistono alimenti buoni, cattivi, leggeri, dietetici, ma esiste la varietà che permette la sostenibilità di cui sopra, vale sempre il principio di variare le scelte a tavola, e mangiare sempre insalata e tonno, scoccerebbe chiunque.
INSALATA INVERNALE

INSALATA INVERNALE

Detto questo, mangiare pesce fresco al posto di quello conservato e inscatolato, è sicuramente una scelta migliore, e non bisogna essere grandi chef per cucinarlo.
Vi ricordo che esistono milioni di specie ittiche, e di indirizzare le scelte sempre verso quelli di piccola taglia. Ammesso che potete utilizzare prodotti di 3Gamma, ovvero surgelato , per preparare questa insalata invernale ci impiegherete pochissimo, ed è comoda anche per il pranzo fuori casa. Più facile di cosi..
  • Preparazione 15 Minuti
  • Cottura 10 Minuti
  • Tempo totale 35 Minuti
  • Porzioni 2 Persone

Ingredienti

  • BROCCOLO AL VAPORE
  • MERLUZZO AL VAPORE
  • OLIVE
  • PINOLI
  • RADICCHIO FRESCO
  • POMODORI SECCHI
  • CAROTE
  • LIMONE(SUCCO)
  • OLIO
  • SALE

Procedimento

  1. Cuocete al vapore i broccoli e il merluzzo, separatamente, e fateli raffreddare
  2. Uniteli agli altri ingredienti, e condite con sale, succo di limone ed olio, a piacere
  3. Volendo potete aggiungere anche dello zenzero in polvere e dell'origano, per rendere più fresca questa ricetta

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#IlCiboNonSiButta https://www.tizianapersico.com/2020/02/05/ilcibononsibutta/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ilcibononsibutta https://www.tizianapersico.com/2020/02/05/ilcibononsibutta/#respond Wed, 05 Feb 2020 08:55:57 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2309 Ogni settimana, in Italia si spreca più di mezzo kilo di cibo per cittadino

In più della metà dei casi (63%) ciò accade perché l’alimento è scaduto oppure ammuffito (51%).

È per questo che vi invito sempre ad una spesa consapevole, ad organizzare i vostri pasti, e controllare ció che avete in frigo e nella dispensa.

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Ogni settimana, in Italia si spreca più di mezzo kilo di cibo per cittadino

In più della metà dei casi (63%) ciò accade perché l’alimento è scaduto oppure ammuffito (51%).

È per questo che vi invito sempre ad una spesa consapevole, ad organizzare i vostri pasti, e controllare ció che avete in frigo e nella dispensa.

Oggi nella Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare grazie anche a To Good to Go poniamo un’attenzione maggiore all’impiego di risorse alimentari, al loro utilizzo e alla loro conservazione.

Ho aderito anche io alla loro campagna antispreco ho inventato una ricetta con qualcosa che mi è rimasto tra il frigo, la dispensa di Elsa e quella a muro creando delle sfiziose polpette.
Avevo della farina di mais bramata aperta da un pò prossima alla scadenza, che ben si presta per delle panature croccanti, soprattutto quando gli alimenti vengono cotti al forno.
Inoltre avevo a pranzo un’amica celiaca ed ecco qua che la ricetta antispreco è diventata una ricetta veg, per celiaci e a bassissimo costo
Sapete quanto per me è importante organizzarmi, ed ho sempre dei ceci, in generale dei legumi nella dispensa di elsa, nel congelatore , pronti all’uso.

Ho usato il curry per dare sapore, non ho usato sale, perchè le spezie servono anche a questo a sostituire il sale laddove si può, perchè spesso il sapido è un gusto che non conosciamo bene, perchè sovraccarichiamo le nostre papille gustative di sale.

Questa ricetta è ottima anche come idea di #mealprep, o #schisciasalad , da portare comodamente all’università o anche a lavoro, e quindi io ne ho preparata qualcuna in più cosi posso mangiarle anche domani, riducendo al minimo lo spreco e gli avanzi che finirebbero nella pattumiera.

Fateci caso, quanto si riempie la vostra pattumiera dell’organico?
La mia davvero poco, perchè cerco di utilizzare tutto o quasi, organizzandomi in questo modo:

  • Le erbe aromatiche fresche come prezzemolo e sedano, le lavo e le asciugo, separo i gambi dalle foglie e le congelo, cosicchè sono pronte all’uso e soprattutto , dopo qualche giorno non muoiono come dei gerani dimenticati da Dio, nel cassetto della verdura del frigo.
  • Quando ho delle verdure spaiate ( 1 carota, un carciofo, una zucchina ecc) ci faccio un brodo, lo lascio raffreddare e poi lo sistemo in contenitori di vetro, e lo congelo, e lo consumo successivamente, vi rivordate gli involtini di verza? Il brodo della ricetta era stato congelato da me qualche tempo prima
  • Per la frutta mi regolo a seconda della maturazione, ma cerco sempre di non comprarne mai tanta, perchè tende a macchiarsi, e a maturare in frigo, e quando ciò accade, ci faccio dei miscelanea di estratti, oppure le piazzo in qualche torta , riducendo la quantità di zucchero.
  • Nel caso mi dovesse avanzare della verdura , la utilizzo per il pasto successivo, quindi o per la cena, o per il pranzo, componendo un piatto unico con un cereale e una proteina.

Insomma, il rimedio c’è , ma cerchiamo di ridurre lo spreco!

“Ridurre gli sprechi alimentari è una delle azioni più importanti che possiamo fare per contrastare il riscaldamento globale.”

RICETTA POLPETTE ANTISPRECO CECI E PEPERONI

 

INGREDIENTI 

 Ceci cotti

  1/2 peperone crudo

  2 cucchiaini di curry Thailandese

  1 gambo di prezzemolo

  1 Aglio

 5 cucchiai di Farina di mais Bramata per l’impasto più 3 per la panatura

 Semi di lino

 Semi di papavero

 Pepe q.b.

TEMPI DI COTTURA E PREPARAZIONE

30 Minuti

PROCEDIMENTO

Inserire tutti gli ingredienti all’interno del mixer, e attendere 10 minuti facendo riposare l’impasto in frigo.
Macinate i semi di lino miscelarli alla farina di mais e ai semi di papavero.

Formate delle polpette e impanatele.
Riponetele sulla leccarda del forno , ricoperta da carta forno, ed infornate per 15 minuti a 180’C

Bon Apetit

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CIOCCOLATO https://www.tizianapersico.com/2019/05/20/cioccolato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cioccolato https://www.tizianapersico.com/2019/05/20/cioccolato/#respond Mon, 20 May 2019 16:02:21 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1955 Teobromina 650 mg

Apro con questo libro, una nuova rubrica che troverete nella sezione dispensa, in questo caso la dispensa è la mia libreria.

Sono un’accumulatrice seriale di libri, acquisto libri anche se ancora devo terminare quelli che sto leggendo, non li scelgo per un motivo particolare copertina, colori, titolo, autore, ma sicuramente da quando ho iniziato la mia professione …

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Teobromina 650 mg

Apro con questo libro, una nuova rubrica che troverete nella sezione dispensa, in questo caso la dispensa è la mia libreria.

Sono un’accumulatrice seriale di libri, acquisto libri anche se ancora devo terminare quelli che sto leggendo, non li scelgo per un motivo particolare copertina, colori, titolo, autore, ma sicuramente da quando ho iniziato la mia professione Amazon è diventato mio amico personale nel book delivery.

Acquisto molti libri di divulgazione scientifica, sia per interesse personale, sia per capire davvero cosa c’è in giro, o meglio ‘COSA SI DICE IN GIRO’ in termini di scienza.

Si parla molto di divulgazione scientifica, i social ne sono pieni, ci sono divulgatori e ‘influencer scientifici’ in ogni parte del web, sembra quasi che questa nuova “professione” stia spopolando tra i social.

Ne seguo alcuni anche io, ho letto i loro libri, ma resto solo un ‘abile osservatrice, che cerca poi di farvi capire che anche in quest’ambito c’è poco da fidarvi.

Ma veniamo al motivo effettivo per cui vi sto scrivendo questo articolo.

CIOCCOLATO

Teobromina 650mg

Leggere attentamente il foglietto illustrativo

Effettivamente quando ho visto la copertina di questo libro, mi sono detta: Sembra un farmaco !

Di quale libro sto parlando?

Del libro della Dott.ssa Rossoni Arianna , dietista, e si dai, concedimelo Arianna, blogger!

Ne avrete sicuramente parlare, il suo è uno dei blog di alimentazione più conosciuti, soprattutto da noi donne , che da il nome anche alla sua pagina facebook, e che sottende quanto sia importante un certo ‘equilibrio’ nell’alimentazione , ovvero

Alimentazione in Equilibrio

Perchè vi sto parlando di questo, e perchè vi sto lasciando una recensione di questo libro?

Perchè Arianna è l’emblema di come si dovrebbe fare divulgazione scientifica nel campo della nutrizione. Ho iniziato la mia attività da nutrizionista proprio seguendo dei corsi di formazione in cui lei era docente, e li seguo ancora, ed ho sempre apprezzato la sua mente brillante, il suo modo empatico di spiegare le cose, e il suo coraggio di ‘settorializzare’ il suo lavoro, facendo focus su tutto ciò che riguarda la sfera femminile della nutrizione.

Arianna si interessa di tutte le problematiche relative alla donna, Sindrome dell’ovaio policistico, fertilità, tiroiditi e tanto altro.

Inoltre è già scrittrice di altri libri, che trovate nella sezione E- book del suo sito, in questi in particolare il tema centrale è la PCOS, sono presenti non consigli, ma anche spunti di riflessione su una patologia che affligge 5-10% delle donne, come potete leggere anche sul sito del Ministero della salute, e ricette gustose e pratiche per meglio affrontare questa patologia.

Ma veniamo a questo, perchè ve ne sto parlando?

Teobromina 650 mg
Giunti Editore

Tempo fa ho affrontato insieme a voi una tematica importante: L’alimentazione come farmaco.

Vi ho spiegato che spesso la nutrizione agisce a livello epigenetico, cosa voglio dire?

Che spesso il modo in cui ci alimentiamo può influenzare i nostri geni, e quindi la nostra salute, e quindi si anche gli alimenti possono essere considerati dei veri e propri farmaci da assumere nelle dosi giuste, e di cui, come dice anche Arianna in questo libro, dovremmo leggere attentamente il foglietto illustrativo.

Perchè?

Perchè proprio come un farmaco, gli alimenti contengono dei principi attivi. Cosa sono ?

I principi attivi sono delle sostanze che possiedono un’attività biologica. Ovvero?

E’ la capacità di queste sostanze di provocare effetti su cellule, tessuti, organi, e questo effetto può essere positivo, o dannoso, come spesso accade nell’utilizzo di molti farmaci, pensiamo agli effetti positivi che un antibiotico può avere nella cura di un’infezione batterica, ma allo stesso modo, quanto spesso sia dannoso per il nostro corpo, soprattutto per il nostro intestino l’utilizzo, spesso incontrollato, dell’antibiotico stesso.

Allo stesso modo anche gli alimenti, finanche l’acqua che è anch’essa un alimento, possiedono dei principi attivi, i quali possono creare benefici al nostro corpo, ma anche danni.

Quindi se è vero che il cioccolato fa bene, proprio come dice Arianna nel suo libro, perchè contiene tutta una serie di principi attivi che migliorano vie biochimiche, spiegate anche all’interno del libro stesso, altrettante  possono invece subire effetti dannosi dalla stessa assunzione.

Ma perchè?

Beh Arianna ci spiega che in realtà il cioccolato , non è solo cioccolato.

In questo libro la dott.ssa Rossoni ci spiega prima di tutto l’attività biologica dei principi attivi del cioccolato,  tra cui proprio la Teobromina che da il titolo al libro stesso. E perchè lo fa? Perchè ci spiega in termini tecnici e scientifici una cosa cosi semplicemente gustosa come il cioccolato?

Per il motivo stesso che da senso al suo lavoro, perchè anche il cioccolato è scienza, e non è una semplice barretta, fava o tutte le altre forme in cui potete trovare il cioccolato.

Perchè spesso ad attirare la nostra attenzione sono dei messaggi parziali che captiamo dal web, dai giornali dalla tivù. Quante volte ci è capitato di sentire che il cioccolato fa bene al cuore, è un potente analgesico, è in grado di stimolare tutta una serie di vie metaboliche che ci permettono di ‘abbassare la glicemia’

Ma che davvero? E tu diabetico che stai facendo seduto sulla tua poltrona, facciamo scorta di cioccolato!

Feeeeeermi, fermi tutti, dove andate, vi sto già vedendo al reparto dolci e cioccolato dell’esselunga! Guardate che non vi regalano punti fragola se non leggete quello che sto per dirvi.

Arianna ci spiega tutte le caratteristiche dei fenomenali principi attivi di questa sostanza, ma ci fa anche tanto riflettere, che è naturalmente il principio base per cui ha scritto questo libro.

Il libro si compone proprio come un bugiardino , ovvero il foglietto illustrativo che trovate nei farmaci. Per cui, oltre ad una prima parte dedicata alla spiegazione dei principi attivi del cioccolato e le indicazioni terapeutiche, ovvero il motivo per il quale assumiamo un farmaco/alimento, troverete indicazioni sulla modalità di conservazione e la scadenza, perchè si sa, che gli alimenti , e così quindi anche il cioccolato, devono essere sapientemente conservati, e consumati prima della data di scadenza, e ancora sfogliando le pagine di questo libro/bugiardino troverete le avvertenze, le controindicazioni e

SOMMINISTRAZIONE E MODALITA’ D’USO

In cui si legge:

Attenzione! Le posologie indicate sono da intendersi nell’ambito di una dieta sana ed equilibrata e in presenza di adeguata attività fisica.

La dott.ssa Rossoni sottolinea quanto sia importante personalizzare anche un singolo consiglio che troviamo sparso per il web, e ancora di più su un libro divulgativo.

Quando postiamo foto in cui c’è una semplice ricetta, spesso la domanda che fate a tutti del settore è: va bene anche per me? ed io quanto ne devo assumere?

e che ne so? chi ti conosce!

E quindi, ragazzi, anche per il cioccolato vale la regola del : DIPENDE!
Dipende da chi abbiamo di fronte, se il soggetto è sano, se al contrario ha patologie per cui è bene limitare/ evitare l’assunzione, se fa sport, e soprattutto che tipo di sport.
Insomma quando parliamo di alimentazione non esistono DOGMI, non esiste un principio summo, che vale per tutti. Nella scienza dell’alimentazione spesso tutto è il contrario di tutto e niente.

E parlando di ricette, poi vi lascio alla lettura del libro, all’interno di queste 128 pagine( comprese di Bibliografia), troverete tante ricette, alcune delle quali ancora devo testare, tra cui quella dei Brownies di zucchine, una ricetta che sembra salata, ma non lo è, il cui ingrediente principale naturalmente è il cioccolato, per alcuni versi l’ho trovata molto simile ad una ricetta tipica campana, in cui però vengono utilizzate le melanzane e il cioccolato, che ha sicuramente un apporto calorico maggiore, come un pò tutte le cose tipiche della mia regione, perchè le melanzane vengono prima fritte e poi ‘inondante di cioccolato’.

Non solo ricette, ma tanti contenuti extra in cui Arianna sfata falsi miti sul cioccolato, quei falsi miti che purtroppo dobbiamo sfatare, ogni giorno nella pratica ambulatoriale, con i pazienti, ma anche sul web,

Continuando troverete tante storie e mini storie del cioccolato.

Insomma il mio non è un invito a leggere questo libro, ma un obbligo.

Troverete tante risposte a molte domande che spesso avete fatto anche a me!

Per cui adesso voglio vedervi tutti a fare il gelato al cioccolato senza latte, che Arianna consiglia come merenda estiva, adatta anche agli intolleranti al glutine e al lattosio.

Insomma un libro per tutti, come dovrebbe essere la buona divulgazione scientifica.

Grazie Dott.ssa Arianna Rossoni.

 

 

 

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COME PREPARARE I LEGUMI https://www.tizianapersico.com/2019/03/28/come-preparare-i-legumi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=come-preparare-i-legumi https://www.tizianapersico.com/2019/03/28/come-preparare-i-legumi/#respond Thu, 28 Mar 2019 17:34:26 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1892 Ceci, lenticchie, piselli, fave, lupini, erba medica, fagioli, soia, caiano, ed in ultimo ma non meno importante l’arachide, fanno parte della stessa famiglia  : le Fabacee o Leguminose.

Tranne per la soia e per l’arachide che sono costituite anche da grassi, i legumi sono costituiti prevalentemente da amido, ovvero carboidrati, e proteine  e sono da secoli i rappresentanti di una …

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Ceci, lenticchie, piselli, fave, lupini, erba medica, fagioli, soia, caiano, ed in ultimo ma non meno importante l’arachide, fanno parte della stessa famiglia  : le Fabacee o Leguminose.

Tranne per la soia e per l’arachide che sono costituite anche da grassi, i legumi sono costituiti prevalentemente da amido, ovvero carboidrati, e proteine  e sono da secoli i rappresentanti di una valida alternativa agli alimenti di origine animale, proteine si nobili, ma anche più costose.

L’elemento distintivo dei legumi è sicuramente il contenuto di proteine, rispetto ai cereali come il riso, che sviluppano grazie alla loro simbiosi con batteri presenti nel terreno, Rhizobium, che convertono l’azoto in una forma che la pianta può utilizzare, aminoacidi e quindi proteine, ma non è esclusivo, come accade ad esempio per un filetto di merluzzo, il cui contenuto proteico è del 96% , i in particolare abbiamo 17g di proteine su 100g di prodotto e zero carboidrati, a fronte di 26g di proteine di un fagiolo CRUDOma sappiamo che crudo non lo mangeremo mai e questo valore decade a soli 7 g, considerando il fagiolo cotto.
Il tegumento dei legumi, ovvero la parte esterna, che cambia colore a seconda della varietà del legume, è costituito esclusivamente da carboidrati, e contiene la maggior parte delle fibre indigeribili del seme, e responsabili della formazione di gas all’interno del nostro intestino, in particolare questi carboidrati non riescono ad essere digeriti dagli enzimi digestivi, che non riuscendo a convertirli in zuccheri più semplici restano inassorbiti a livello intestinale.

Questi carboidrati escono intatti dall’intestino tenue e raggiungono l’intestino crasso, dove la flora batterica residente cerca di fare quello che non è stato fatto, ovvero digerirli, ma invano, determinando quindi fenomeni di fermentazione, e quindi formazione di gas.

Uno dei metodi più utilizzati per ridurre questi fastidi, sin dai primi uomini, no non è vero è vecchio si , ma forse non cosi vecchio, ma mia nonna Giovannina sicuramente lo utilizzava, e di certo anche le vostre nonne, è quello di lasciarli in ammollo, e di cuocerli finchè non si disgrega la membrana esterna, responsabile dell’elevato contenuto di oligosaccaridi e quindi della non digeribilità dei legumi, questo in realtà riduce anche i tempi di cottura del 25%.

Questo vi permette di organizzare i vostri pasti, perchè una volta cotti i legumi possono essere conservati in quella che io definisco la Dispensa di Elsa,  ovvero il congelatore, ed essere utilizzati all’occorrenza.

Ma veniamo alle particolarità del caso.

I tempi di ammollo dipendono dal tipo di legume, dalla grandezza. I legumi di media dimensione assorbono oltre la metà della loro capacità di acqua totale nelle prima due ore di ammollo e raggiungono il picco, circa il doppio del loro peso originario, 10-12 ore dopo

I legumi freschi seppure maturi, sono ancora umidi, e quindi ricchi di acqua, per questo necessitano meno tempo di cottura, 30 minuti a volte bastano, mentre per quelli essiccati, a volte sono richieste delle ore, sia per le dimensioni,ma anche per la stessa membrana cellulare che ‘tiene’ sotto controllo entrata di acqua, che avverrebbe solo attraverso l’ilo, ovvero quella fessurina che si forma quando staccate ad esempio i fagioli dal baccello. Dopo 30-60 minuti di ammollo in acqua, questa può penetrare penetra attraverso il tegumento, che ormai si è espanso.

Il sale ed il bicarbonato accelerano la cottura, in particolare il sodio separa il magnesio delle pectine delle membrane, facendoli dissolvere rapidamente. Però attenzione, i sali aggiunti non solo influenzano il sapore, ma anche la consistenza, ad esempio il sale riduce il rigonfiamento e la gelatinizzazione dei granuli di amido del legume, favorendo una consistenza interna farinosa.

Potreste però acquistare legumi decorticati, questo riduce notevolmente i tempi di cottura, oppure utilizzare la pentola a pressione, praticando una cottura a volte inferiore a 20 minuti per alcuni legumi.

Attenzione molti legumi possono resistere anche a cotture prolungate. Non è colpa vostra, ma del raccolto, spesso i legumi trascorrono stoccati, determinando modificazione delle membrane cellulari, sono modificazioni reversibili e non c’è modo di rendere questi legumi morbidi.

Per preservare la consistenza dei legumi , senza disintegrarli, possiamo aggiungere sostanze ‘acide’  e calciche, e metà cottura, che rendono le pectine e le emicellulose del tegumento più stabili e meno solubili. I pomodori ad esempio, preservano la struttura dei legumi

Ma attenzione, la bollitura non è l’unico metodo di cottura.

Molti legumi possono essere consumati previa tostatura, come la soia o i ceci, ed anche le arachidi, determinando una consistenza più piacevole al palato, si sa un alimento croccante è più invitante di un alimento bollito.

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PANE SALUS https://www.tizianapersico.com/2019/02/22/pane-salus/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=pane-salus https://www.tizianapersico.com/2019/02/22/pane-salus/#comments Fri, 22 Feb 2019 12:00:40 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1854 Ho provato a fare tante diete, e quando eliminavo il pane, dimagrivo subito, ma poi inspiegabilmente dottoressa, nonostante continuavo a non mangiarlo , dopo un pò non perdevo più peso.

Questa frase credo di averla sentita echeggiare nel mio studio milioni di volte. Questa mania di effettuare diete low carb, ad eliminazione di pane e pasta dalla dieta, …

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Ho provato a fare tante diete, e quando eliminavo il pane, dimagrivo subito, ma poi inspiegabilmente dottoressa, nonostante continuavo a non mangiarlo , dopo un pò non perdevo più peso.

Questa frase credo di averla sentita echeggiare nel mio studio milioni di volte. Questa mania di effettuare diete low carb, ad eliminazione di pane e pasta dalla dieta, determina, come per magia,  il risultato sperato, ovvero la perdita di peso, e attenzione non il dimagrimento che son due cose diverse.

I carboidrati sono stipati all’interno del nostro organismo sotto forma di glicogeno, matematicamente per ogni grammo di carboidrati , accumuliamo 2,7 g di acqua , quando eliminiamo , quindi, i carboidrati dalla nostra alimentazione, il nostro corpo comincia ad utilizzare le scorte, il glicogeno appunto, e per ogni grammo di glicogeno utilizzato, e quindi di carboidrato, perdiamo i 2,7 grammi di acqua di cui sopra.

Quindi cosa stiamo perdendo?

ACQUA.

Purtroppo, i nemici di sempre, dopo i grassi, ovviamente sono i carboidrati, nonostante questi facciano parte di quella che viene definita dieta mediterranea, o comunque dello stile di vita dei nostri nonni e bisnonni, cresciuti a

pane ed acqua!!!

 

Il nostro corpo ha sempre fame di carboidrati, è cosi che ci siamo evoluti( si sempre lei la signora Evoluzione), il nostro cervello consuma solo glucosio, e in via eccezionale corpi chetonici, ma si nutre esclusivamente solo di GLUCOSIO, e quindi di carboidrati, e quando li eliminiamo, entra in quella che viene definita brain fog, o per meglio dire annebbiamento da ‘calo di zuccheri’.

Attenzione però!

Quando sentiamo questo ‘calo’, siamo subito indotti ad assumere zuccheri, quindi carboidrati, ma di quelli semplici, ed è forse qui che sorge il problema.

Quando i miei pazienti mi stilano il loro diario alimentare, mi accorgo che, è pur vero che hanno eliminato pane e pasta, ma spesso non hanno eliminato gli zuccheri semplici, quelli che permettono un aumento, quasi immediato, della glicemia.

Quando assumiamo zuccheri, glucosio per la maggiore, all’interno del nostro corpo aumenta la produzione di insulina, da parte del pancreas, per far fronte a questo immotivato innalzamento glicemico.

Questo ‘termostato’ se cosi vogliamo chiamarlo del nostro corpo, potrebbe però incepparsi, proprio per un utilizzo inappropriato.

In che senso?

Se noi assumiamo zuccheri quando non ci servono, quando il nostro corpo è impegnato a fare altro ( come la produzione di altri ormoni) , facciamo lavorare massivamente il pancreas per la produzione di insulina, anche quando invece dovrebbe fare altro,  col tempo potrebbe, proprio come la 127 del nonno, incepparsi il meccanismo che permette alla macchina di accendersi e muoversi, ed il nostro corpo comincerebbe a non riconoscere più questa fantastica sostanza che è l’insulina, potrebbe resistergli in un certo senso , scatenando dapprima un meccanismo chiamato insulino-resistenza, che evolve, come la versione più brutta e grossa di un pokemon, in DIABETE.

Come dico spesso, il problema del diabete, non è il diabete stesso, ma le conseguenze che il diabete porta, ovvero tutta una serie di patologie ‘secondarie’ che sono invalidanti, come la retinopatia, il piede diabetico, le ulcere, le neuropatie.

Ugualmente il problema dei carboidrati, non sono i carboidrati, ma gli zuccheri, i carboidrati semplici, ed è quindi utile saperli riconoscere e quindi sceglierli. E questo vale per tutti i macronutrienti.

E’ molto difficile saper scegliere un buon pane, spesso molti di voi cadono nell’errore di acquistare prodotti confezionati, che non hanno nemmeno il sapore del pane, o che oltre agli ingredienti base per la panificazione ( acqua, farina, lievito) contengono grassi saturi e conservanti.

Oggi vi parlo di un prodotto, che mi è stato recapitato qualche tempo fa da Ruggeri Farine , un e-commerce, uno shop online su cui potete acquistare diversi tipi di farine e preparati per la panificazione, da quelli per il pane, a quelli per la pizza , ma anche lievito madre secco, ed il PANE SALUS, di cui oggi voglio parlarvi.

Quando parliamo di Pane Salus, parliamo di ALIMENTI FUNZIONALI, ovvero di alimenti di cui è stato scientificamente provato di influire positivamente sulla salute umana, in particolare di prevenire o ridurre il rischio di particolari malattie.

Nel caso del preparato per il Pane Funzionale Salus® sono stati condotti degli studi condotti dall’Università degli Studi di Padova che hanno preso in esame gli effetti metabolici nella sostituzione a lungo termine (circa 6 mesi) del pane convenzionale bianco con il pane funzionale (Pane Funzionale Salus®), caratterizzato da un basso contenuto di carboidrati e ricco di fibre (beta-glucani) nella dieta quotidiana di persone affette da T2DM.

Vadiamo insieme gli ingredienti:

  • Farina di grano tenero tipo “1”
  • Fibra di avena
  • Proteine del frumento (glutine)
  • Farina di lupini
  • Fibra e crusca di frumento
  • Sale marino a basso contenuto di sodio
  • Lievito di birra.

Ognuno di questi ingredienti contribuisce all’ottenimento di un pane fresco gustoso e salutare, con 7 claim nutrizionali.

La farina di tipo 1 è una farina ricca in fibra, non come la doppio zero (00) , che ha perso ogni tipo di crusca al suo interno e quindi fibra, inoltre la farina d’avena, e i suoi beta glucani, conferiscono un ulteriore apporto di fibra a questo preparato, ed al pane che ne consegue, é tale da essere funzionale non solo per il diabetico, ma utile anche per contrastare i livelli elevati di colesterolo nel sangue, grazie ai beta glucani che ne riducono l’assorbimento a livello intestinale e ne inibiscono la sintesi a livello epatico.

Se avete utilizzato questo tipo di preparato, vi sarete accorti di una particolare granella, il  gritz di lupini, risultante dalla macinatura dei lupini in grado di conferire un giusto apporto proteico al pane e dona un tipico colore giallo-dorato alla mollica.

Inoltre come se la fibra apportata già dalle farine precedenti non bastasse, abbiamo un ulteriore apporto di fibra e crusca di frumento. C’è poi del sale marino e del lievito di birra, che serve a farlo lievitare.

Parliamo della facilità di preparazione. Basta solo acqua calda, il praparato e… nient’altro.

La vostra casa si aromatizzerà del profumo di pane buono, fragrante, e ( attenzione) sano, anzi FUNZIONALE, come abbiamo detto prima. (imparate questo termine)

Se proprio dovete mangiare del pane, mangiatelo fresco, mangiatelo sano, anzi SALUS.

Lascio ai miei #Followè  un codice sconto per poter acquistare sul sito www.ruggerishop.it/it

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Spero di avervi fatto cosa gradita, e buon pane a tutti.

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