glutine – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com Biologa nutrizionista Thu, 05 Nov 2020 10:26:34 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6 https://www.tizianapersico.com/wp-content/uploads/2018/10/cropped-favicon-32x32.jpg glutine – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com 32 32 Grano saraceno con zucca e funghi https://www.tizianapersico.com/2020/11/05/granosaracenoconzuccaefunghi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=granosaracenoconzuccaefunghi https://www.tizianapersico.com/2020/11/05/granosaracenoconzuccaefunghi/#respond Thu, 05 Nov 2020 06:06:58 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2614 Il Grano saraceno è uno dei cereali meno conosciuti dai miei pazienti, eppure nel nostro paese diverse sono le preparazioni a base di grano saraceno, tra cui i pizzoccheri e la polenta taragna, in cui viene unito alla farina di mais. E’ pure vero che il Grano saraceno è originario dell’Asia centrale, e portato in Europa solo in tempi recenti, …

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Il Grano saraceno è uno dei cereali meno conosciuti dai miei pazienti, eppure nel nostro paese diverse sono le preparazioni a base di grano saraceno, tra cui i pizzoccheri e la polenta taragna, in cui viene unito alla farina di mais.
E’ pure vero che il Grano saraceno è originario dell’Asia centrale, e portato in Europa solo in tempi recenti, intorno al Medioevo.

I chicchi di questo cereale, gli acheni, sono triangolari e sono costituiti dall’80% da amido e dal 14% da proteine, che non formano un glutine coeso, perchè non contenente gliadina, ma  globuline solubili in soluzioni saline, con un’elevata concentrazione di tutti gli aminoacidi essenziali, specialmente lisina, treonina, triptofano e gli aminoacidi contenenti zolfo
Contiene circa il doppio dei grassi rispetto agli altri cereali, che è un fattore limitante la sua conservazione.

I composti fenolici, aldeidi e piridine, di cui è composto ne determinano l’astringenza al palato, e l’aroma simili a nocciole tostate.

I benefici per la salute attribuiti al grano saraceno includono la riduzione del livello di colesterolo plasmatico.

Alcuni studi evidenziano come il grano saraceno possa essere utile nei pazienti diabetici, e persone affette da PCOS, sindrome dell’ovaio policistico,  in quanto contiene elevate quantità di D- Chiro inositolo un componente di un mediatore dell’insulina, in grado di abbassare le concentrazioni sieriche di glucosio.

Molti mi chiedono come cucinarlo. Le domande più quotate sono:

  • E’ come un legume?
  • Lo metto insieme alla pasta?
  • Che ci faccio? 

Come tutti i cereali, anche il grano saraceno necessita di un risciacquo  prima della cottura, poi può essere bollito, oppure ‘risottato’ , come faccio nella ricetta che sto per proporvi, in cui farò un soffritto con un porro ed olio extravergine d’oliva e poi aggiungerò gli altri ingredienti.

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  • Preparazione 15 Minuti
  • Cottura 45 Minuti
  • Tempo totale 60 Minuti
  • Porzioni 2 Persone

Ingredienti

  • 180g di Grano Saraceno
  • 300g di Zucca
  • 200g di Funghi
  • 500 ml di Acqua Calda
  • 1 Porro
  • 1 Rametto di Rosmarino
  • Olio extravergine d'oliva
  • Sale q.b.
  • Pepe

Procedimento

  1. Per prima cosa sciacquate il grano saraceno, io lo lascio in ammollo per qualche minuto.
  2. Cuocete al vapore la zucca, oppure al forno, una volta cotta, frullatela.
  3. Fate un soffritto con il porro, e aggiungete il grano saraceno, una volta scolato. Fatelo tostare per un paio di minuti in padella.
  4. Aggiungete la zucca frullata , non tutta, conservatene un pò per guarnire, e se serve l'acqua calda, in media serviranno 20 minuti per ultimare la cottura del grano saraceno
  5. A parte saltate in padella con un cucchiaio di olio e il rametto di rosmarino i funghi.
  6. A cottura ultimata, aggiungete il sale, se volete il pepe, fate un fondo con un cucchiaio di zucca frullata, adagiate il grano saraceno, i funghi e servite

Piccola nota.

Ho composto questo piatto affinchè fosse adatto a tutti, è senza glutine, quindi è adatto ai celiaci, è senza lattosio, ed è vegan.Nulla toglie che potete aggiungervi del parmigiano reggiano, o un cucchiaio di ricotta alla zucca per dare un sapore per cosi dire più ‘formaggioso’

Bon Appetit

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Intolleranze ed altre magie https://www.tizianapersico.com/2020/01/23/intolleranze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=intolleranze https://www.tizianapersico.com/2020/01/23/intolleranze/#respond Thu, 23 Jan 2020 08:08:08 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2296 Esiste una relazione strettissima tra il cibo e la salute, e tra la salute e la dieta, e molto spesso capita che vengono confusi dei termini, delle definizioni, e finanche della patologie.

Il campo dell’immunologia, nell’ultimo decennio ha avuto a che fare con erronee definizioni di allergia ed intolleranza alimentare, non tenendo conto dei veri meccanismi immunologici, alla …

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Esiste una relazione strettissima tra il cibo e la salute, e tra la salute e la dieta, e molto spesso capita che vengono confusi dei termini, delle definizioni, e finanche della patologie.

Il campo dell’immunologia, nell’ultimo decennio ha avuto a che fare con erronee definizioni di allergia ed intolleranza alimentare, non tenendo conto dei veri meccanismi immunologici, alla base delle reazioni visibili o ‘invisibili’ a cui superficialmente diamo questa questa definizione.

Mi viene da dire che molto spesso questo campo viene sottovalutato, in tutte quelle che sono le possibili interazioni tra cibo e malattie autoimmuni, ma viene ingigantito quando invece erroneamente si crede che un ‘intolleranza o un’allergia possa essere il discriminante del peso corporeo che aumenta.
Quante volte avete pensato che l’aghetto della bilancia non va giù per qualche fantomatica intolleranza alimentare??

Beccatevi uno spiegone!

Di allergie sono colpite 2 persone su 10, di intolleranze 5 su 10, ma cerchiamo di capire cosa sono.

Vista l’eterogeneità delle definizioni, alcune delle quali inesatte , l’enorme confusione nella terminologia, l ’Accademia Americana di Allergia ed Immunologia ha stabilito di usare come termine onnicomprensivo quello di reazione avversa al cibo, chiamando intolleranza tutti i disturbi non mediati da meccanismi immunologici , ovvero delle risposte quantitativamente anomali al cibo e agli additivi o reazioni anafilattoidi, farmacologiche o metaboliche agli stessi, riservando invece il termine di allergia, ai disturbi mediati da meccanismi immunologici (allergia o ipersensibilità, anafilassi). Una classificazione simile all’Accademia Americana è stata adottata dall’Accademia Europea di Allergologia ed Immunologia Clinica

Purtroppo però dobbiamo dire che ci possono essere differenze nei criteri diagnostici, variazioni individuali nella tolleranza dei sintomi, differenze nelle valutazioni da parte dei genitori nel caso di bambini, mancanza di idonee procedure diagnostiche, eccessiva piccolezza dei campioni di popolazione studiati

Le allergie determinano una reazione istantanea al cibo ingerito e non sono dose dipendente, che determinano fenomeni come l’orticaria, prurito, edema delle mucosa, rash cutaneo e shock anafilattico, le allergie nella peggiore delle ipotesi, se l’intervento non è immediato, può portare alla morte!!!

A questo punto però dobbiamo differenziare le le allergie con ‘reazioni tossiche al cibo’ ovvero quello che avviene quando ingeriamo cibo contaminato, avariato, ad esempio pesce, funghi, o alimenti con botulismo, salmonellosi ecc.
Avete mai sentito parlare di SINDROME SGOMBROIDE?
E’ una intossicazione risultante dall’ingestione di pesce alterato, che, essendo dovuta prevalentemente all’alto tenore di istamina, si manifesta con una sintomatologia simile a quella di una allergia.

Cosa molto simile avviene quando si parla di ipersensibilità, ovvero reazioni ad alcune sostanze contenuti in alcuni alimenti, che possono essere definiti istamina liberatori o contenenti istamina, che causano appunto cefalee, prurito ed altri sintomi.

Le intolleranze invece, questo meraviglioso termine con cui ormai molti miei colleghi si son comprati lo yacht a mare e le case in Sardegna, perché c’hanno costruito sopra un business, sono delle malattie in cui non vi è la produzione di anticorpi , cosi come nelle allergie, non sono reazioni mediate in risposta dal sistema immunitario ad un antigene, ma sono dei disturbi cronici in relazione all’assunzione di un determinato alimento, i cui sintomi e la stessa malattia, vedi la malattia del morbo celiaco, si possono sviluppare a carico di un qualsiasi organo.

Attenzione non ho detto che il sistema immunitario non c’entra, anzi, c’entra e come.

In realtà l’intolleranza, o meglio le manifestazioni dell’intolleranza sono sempre e comunque a carico del sistema immunitario

LE INTOLLERANZE ALIMENTARI possono essere causate da diversi tipi di fattori in particolare:

  • mancanza di enzimi digestivi che causano di fatto un accumulo della sostanza in questione generando la sintomatologia gastroenterica.(intolleranza al lattosio oppure il favismo)
  • particolare sensibilità a fattori vasoattivi presenti NORMALMENTE NEL CIBO come per esempio istamina, serotonina e non solo. Un caso tipico è la ipersensensibilità all’ACIDO ACETILSALICIDICO: generalmente provoca attacchi asma-simili nel paziente; è sufficiente eliminare i cibi contenenti tale allergene per risolvere il problema alla radice.

I disturbi ricorrenti si presentano soprattutto a livello gastrointestinale, dermatologico o respiratorio.
A differenza delle allergie, i sintomi non si manifestano violentemente subito dopo l’ingestione degli alimenti, ma possono insorgere col tempo. Questa credo sia fondamentale da farvi capire la netta differenza, al di la del meccanismo immunologico che c’è alla base.
Vi ricordo che per l’intolleranza al lattosio gli unici metodi diagnostici che permettono di individuare e accertare l’intolleranza al lattosio sono:

  • H2-Breath Test, che valuta la presenza di idrogeno nell’espirato prima e dopo la somministrazione di 20-50g di lattosio,per un tempo minimo di 3 ore.
  • Test Genetico per il polimorfismo C/T-13910 che permette di definire la predisposizione all’intolleranza al lattosio studiando la composizione genetica del soggetto attraverso l’impiego di un tampone buccale per il prelievo della mucosa orale.

L’unica terapia è l’esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti lattosio per un periodo di almeno 3-6 mesi, per permettere la remissione completa di tutti i sintomi e la ripresa della normale funzionalità intestinale.

Per la celiachia, invece c’è una prima linea di indagine che permette di individuare gli anticorpi attraverso il dosaggio ematico come la transglutaminasi anti-tissutale (tTGA, le più usate a fini diagnostici), gli anticorpi anti-endomisio (EMA, diretti contro le componenti delle cellule intestinali dell’organismo) e gli anticorpi antigliadina (AGA, rivolti verso componenti del glutine e meno importanti dal punto di vista clinico per l’alto tasso di falsi positivi).

Se i livelli di questi anticorpi appaiono superiori alla norma, il paziente è probabilmente celiaco e per questo candidabile ad ulteriori esami di accertamento, se invece risultano NEGATIVI, non si è intolleranti al glutine e quindi non si è celiaci.

Ma approfondiamo un attimo il tema delle allergie.

L’allergia è una patologia ad eziologia multifattoriale, caratterizzata da un’iperreattività immunitaria specifica verso sostanze eterologhe (allergeni), innocue per i soggetti normali. Le sindromi allergiche sono in costante aumento, sia perché sono stati migliorati notevolmente i criteri di diagnosi, sia perché oggettivamente il numero di soggetti colpiti da questa patologia è in reale incremento.

Le più alte percentuali nella frequenza delle allergopatie sono segnalate nelle nazioni più industrializzate ed a più elevato tenore di vita. I fattori che causano e favoriscono l’aumento della prevalenza delle malattie allergiche sono sia legati allo stile di vita, come il fumo, il pelo di animali domesticisia all’ambiete cirvcostante ,l’ inquinamento da particolati del Diesel, NO2, ecc.
L’aumento della prevalenza di patologie allergiche registrato negli ultimi venti anni sembra quindi essere dovuto, almeno in parte, ad un insieme di fattori associati allo stile di vita occidentale “Western life-style”.

In tutto questo naturalmente il sistema immunitario fa un grosso lavoro nel rispondere a tutti questi agenti esterni cui o non è abituato, o se è abituato rispondere con un processo infiammatorio.

Perché?
Perché , dall’immunologia studiata al 2° anno di università, esistono due tipi di sistema immunitario, se semplificando, cosi vogliamo dire:
– il primo definito immunità innata o aspecifica, che risponde come quando un palazzo è in fiamme ed i pompieri ( le cellule dell’immunità) rispondono con diverse fasi di attacco al fuoco nemico con una prima linea di difesa, la pelle, la saliva, mettendo in allarme il sistema immunitario e richiamando i killer per distruggere le cellule che ormai sono state compromesse o infettate da virus.
– il secondo definito adattativa o specifico, in cui la risposta molto potente e mirata da parte di questo sistema immunitario, è in grado di riconoscere l’antigene e di rispondervi

Ma quindi cosa significano tutti quei sintomi che abbiamo, e quel gonfiore addominale, che vogliamo far passare per intolleranza?
Avete mai sentito parlare di carico allostatico?

Partiamo prima dall’omeostasi, l’omeostasi regola fattori corporei come la temperatura, l’aumento del cortisolo, quindi meccanismi ‘interni’ dell’organismo.
L’allostasi invece risponde a fattori esterni, secondo un meccanismo di combatti o fuggi, quindi risponde agli stress a cui il corpo è indotto , quindi potremmo dire che l’allontani è un meccanismo che il corpo utilizza per riportare all’omeostasi.

Ma cosa accade quando gli stressor sono continui, e il corpo non riesce a ritornare ad una condizione di ‘equilibrio’ ?

Che ci ritroviamo in una situazione di carico allostatico, in cui lo stress ( aumento repentino e continuo della glicemia, infiammazione della mucosa intestinale, instabilità dei ritmi circadiani, ecc) si cronicizza, e questo porta a tutta una serie di disturbi di cui alcuni reversibili, come una disbiosi intestinale, ed altri irreversibili, come un conclamato diabete.

Si ma dopo tutto questo spiegane cosa voglio dire? Vi vedo confusi

Concludo concludo

Spesso mettiamo sotto stress il nostro corpo, facciamo un’accozzaglia di alimenti, che si sommano ad una vita frenetica, ad una situazione già instabile del nostro corpo.
Quei fastidi, molto spesso intestinali che percepiamo sono la risultante di un sovraccarico che abbiamo  dato al nostro corpo, il nostro corpo è diventato INTOLLERANTE, ma non ad un’alimento ma alla situazione, proprio come me quando in studio arrivano persone convinte che un tè possa far dimagrire, io sono INTOLLERANTE a queste persone, cosi il vostro corpo non tollera più quello stato.

Uno stato in cui in gran parte ce l’avete piazzato voi, con un’alimentazione sregolata e una vita sedentaria, o troppo frenetica, dall’altra parte non dimentichiamo mai che anche l’ambiente che ci circonda ci fa immagazzinare tutta una seria di sostanza e agenti stressogeni, che sul lungo termine possono determinare tutta una serie di problematiche, come ad esempio il bioaccumulo da metalli pesanti, soprattutto se si vive in zone in cui c’è un alto tasso di inquinamento.

Per cui cosa fare?

Prima di tutto non diagnosticarsi nessuna malattia attraverso l’università telematica di google.
Secondo, non vi nascondete dietro al dito dell’intolleranza alimentare, perché ripetendo che quelle accertate dalla comunità scientifica sono solo due ( lattosio e glutine), cercate di capire insieme ad un professionista, medico, nutrizionista, dietista, cosa c’è di sbagliato nel vostro regime alimentare.
Terzo ascoltate il vostro corpo, osservate le modificazioni giornaliere, fate un report delle sensazioni, per riferirle dettagliatamente al professionista, voi siete la più grande risorsa in questo laboratorio fantastico che è il vostro corpo.

 

A mai più erronee diagnosi di intolleranza!!

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Epifania, le feste porta via, ma non la Celiachia https://www.tizianapersico.com/2019/01/06/epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia https://www.tizianapersico.com/2019/01/06/epifania-le-feste-porta-via-ma-non-la-celiachia/#respond Sun, 06 Jan 2019 11:48:13 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1799 Chi mi segue da un pò, sa che cucinare per me è sperimentare come Walter White nella sua ‘cucina’.

Oddio forse il paragone potrebbe farvi pensare ad altre sperimentazioni, ma grazie alla lettura di alcuni libri, ho capito solo in ultimo, che la cucina è chimica.

La stessa chimica che vedete realizzarsi, quando mi avvalgo del bicarbonato e una goccia …

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Chi mi segue da un pò, sa che cucinare per me è sperimentare come Walter White nella sua ‘cucina’.

Oddio forse il paragone potrebbe farvi pensare ad altre sperimentazioni, ma grazie alla lettura di alcuni libri, ho capito solo in ultimo, che la cucina è chimica.

La stessa chimica che vedete realizzarsi, quando mi avvalgo del bicarbonato e una goccia di limone , per i miei pancakes, al posto del lievito.

Se il mio compito è darvi informazioni nutrizionali, messaggi da portare a casa, e nuovi approcci ad un’alimentazione sana, vi dico che la sostituzione da me effettuata, è una mera azione di comodità , quando in casa non ho il lievito. So che vi starete chiedendo:

Ah, quindi, quella fantomatica intolleranza al lievito non esiste?

No ragazzi miei, non esiste.

Le intolleranze, quelle vere, sono generate da difetti nella produzione di alcuni enzimi digestivi, come nel caso dell’intolleranza al lattosio, o di condizioni in cui, viene coinvolto il sistema immunitario, con produzione di anticorpi, verso quel dato alimento che viene visto come offensivo, proprio come nel caso della malattia celiaca, in cui appunto cui il glutine, una frazione proteica di alcuni cereali, come il frumento, l’orzo, la segale, non viene ‘riconosciuto’

La Celiachia, è una malattia a predispozione genetica, condizione necessaria, ma non sufficiente per permette la manifestazione della malattia, c’è sicuramente un altro fattore, genetico, o ambientale , sconosciuto, a contribuire alla manifestazione della malattia, di fatti i geni coinvolti, sono presenti nel 30% della popolazione.

Il quadro clinico della celiachia è molto complesso, e i disturbi, dovuti all’assunzione del glutine, durano per tutta la vita, se questo non si esclude.

Oltre ai sintomi gastroitestinali tipici, parliamo di anemia, spesso dimagrimento, sideropenia, finanche a linfomi intestinali.

Come vedete la situazione è ben più complessa di quello che appare.

Al contrario, per i lieviti, e di quelle che vengono definite intollerante, ma tali non sono, i sintomi sono transitori. Potete avvertire gonfiore addominale, digestione lenta, e se durano qualche giorno in più vuol dire che, con molta probabilità, siamo di fronte ad un’infiammazione cronica dell’intestino.

Di fatti, la comunità scientifica, asserisce che non esistono test specifici per questa fantomatiche intolleranze e che soprattutto non sono efficaci.

Se dopo che avete mangiato , pane, pizza, avvertite un fastidioso senso di gonfiore, è perchè probabilmente questi prodotti non sono stati sapientemente lievitati, e che è stata molto rapida. Lievitazione che terminerà all’interno del vostro intestino, che è un ambiente ideale per far crescere i lieviti ( come la Candida Albicans)

Proprio per questa ragione, e proprio perchè ho molte amiche che invece sono celiache, sperimento insieme a loro , nuove ricette.

Perchè quando si ha la diagnosi di Celiachia, soprattutto in età adulta, diventa molto difficile cambiare abitudini, e quindi spesso si acquistano prodotti senza glutine, che però oltre a non avere il sapore, il gusto ed anche l’aspetto, perchè non ricordano nemmeno lontanamente il prodotto ‘originale’ con il glutine, come potrebbe essere un biscotto, una merenda confezionata, sono ricchi in grassi saturi.

Inoltre sperimentare in cucina, vi da la possibilità di conoscere nuovi alimenti, come ad esempio farine, che emanano profumi ed aromi eccezionali, come la farina di grano saraceno.

Visto che oggi è anche il giorno dell’epifania, ho ben pensato di lasciarvi una ricetta, che possa essere utile per i celiaci, ma anche per chi non lo è.

Non solo, visto che tra i vari consigli per le festività, e se avete seguito l’ultima diretta dell’anno vi ho esortato a ‘farvi regalare il benessere’, sicuramente oggi, nella vostra calza, non ci saranno leccornie dalla dubbia provenienza (della Befana).

Logico che sebbene questa ricetta sia scritta, redatta e sperimentata da me, non vuol dire che in una sola giornata dobbiamo far fuori un’intera torta, perchè parliamo pur sempre di un prodotto che al suo interno contiene zucchero, oltre quello della frutta, ma resta pur sempre un prodotto da mangiare all’occorrenza, come  a colazione, o a merenda, sostituendo quelle noiosissime fette biscottate con la marmellata, o quei biscotti confezionati senza glutine, con la lista degli ingredienti da grasso saturo alle spalle, potreste mangiarla anche nei giorni che verranno, perchè sarà composta da ingredienti genuini, che trovate nella vostra dispensa, e conservarla coperta da un canovaccio.

Spero di farvi cosa gradita, ecco la mia RICETTA DELLA TORTA DI MELE ANNURCHE.

  • 200g di FARINA DI RISO
  • 50g di FARINA DI GRANO SARACENO
  • 90g di ZUCCHERO INTEGRALE DI CANNA
  • 50g di BURRO CHIARIFICATO
  • 1 bicchiere di KEFIR
  • 1 pizzico di CANNELLA
  • 3 MELE ANNURCHE
  • Succo di un limone
  • LIEVITO

In due terrine diverse miscelate gli ingredienti secchi, e quelli liquidi. Lavate le mele e tagliatele a fette sottili e cospargetele di succo di limone.

Unite gli ingredienti , e conservate qualche mela per la decorazione.

Io ho utilizzato uno stampo in silicone, nel quale ho versato l’impasto e partendo dall’esterno ho adagiato le fettine di mela a formare una rosa.

Ho infornato a 180°C per 20 minuti, e lasciato riposare per a forno spento per 10.

Buona Epifania, Buon Anno, Buona Torta.

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MODA ED ALTRI RIMEDI..PER IL DIMAGRIMENTO https://www.tizianapersico.com/2018/12/24/moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento https://www.tizianapersico.com/2018/12/24/moda-ed-altri-rimedi-per-il-dimagrimento/#respond Mon, 24 Dec 2018 13:01:36 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1784 Ogni volta si presenta un nuovo paziente in studio che mi racconta delle diete fatte in precedenza, con o senza professionista, comincia la via crucis del <<Sa Dottoressa…>>:

Se tolgo i carboidrati dimagrisco Se mangio senza sale dimagrisco Se mangio senza zucchero dimagrisco Se mangio senza olio dimagrisco Se mangio senza glutine dimagrisco Se mangio senza ….

Senza tutto, è …

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Ogni volta si presenta un nuovo paziente in studio che mi racconta delle diete fatte in precedenza, con o senza professionista, comincia la via crucis del <<Sa Dottoressa…>>:

  • Se tolgo i carboidrati dimagrisco
  • Se mangio senza sale dimagrisco
  • Se mangio senza zucchero dimagrisco
  • Se mangio senza olio dimagrisco
  • Se mangio senza glutine dimagrisco
  • Se mangio senza ….

Senza tutto, è logico che si dimagrisce!

Eliminando un macronutriente, o variando la composizione degli alimenti, stiamo creando uno stress al nostro organismo ( è il principio base su cui si fondano i piani nutrizionali) , il cambiamento dello stile di vita, mette il nostro corpo dinanzi ad un’inversione di marcia, che si traduce con un dispendio energetico maggiore, ma per un breve periodo!

Dopo di che il nostro corpo, si abitua anche a questo ultimo cambiamento, e cominciate a non perder più peso, perchè il nostro corpo è un abitudinario!

Dovete immaginare il vostro corpo come una grande ed elaborata macchina, che ogni giorno fa più o meno la stessa cosa, mette in moto tutta una serie di meccanismi che gli permettono di RESPIRARE, FAR BATTERE IL CUORE, FAR FUNZIONARE BENE IL RESTO DEGLI ORGANI.

Queste “funzioni base” della nostra macchina, sono date in dotazione dalla nascita, e si evolvono man mano che la macchina cresce nel suo complesso, determinando un dispendio energetico, quindi del carburante, maggiore nelle varie fasce d’età, ma che è uguale tutti i giorni.

Cosa sto dicendo?

Sto dicendo che ogni giorno voi consumate sempre gli stessi 10 euro di benzina, per svegliarvi, respirare, per tenervi in vita, perchè questo è il vostro METABOLISMO BASALE!

Quando però a questo ci aggiungiamo altre funzioni, degli optionals , camminare, correre, studiare, leggere, cucinare, e sport, il 10 euro non basta più e quindi dobbiamo mettere altro carburante, che nel nostro caso non è un derivato del petriolio, ma è il cibo!!!

Il cibo è il nostro carburante, più “consumiamo” più carburante dobbiamo mettere all’interno della cisterna, affinchè il nostro corpo possa funzionare al meglio delle sue prestazioni, quando invece non gli diamo ciò che serve, ecco che qualche meccanismo inizia ad incepparsi, ed iniziano ad esserci dei problemi.

E’ da un pò che mi chiedo come sia possibile che quello che dovrebbe essere uno stile di vita di una persona affetta da una patologia, possa invece diventare una moda.

Da qualche anno il SENZA sta diventando di uso comune nelle persone che, nella ricerca spasmodica di voler perdere peso, iniziano ad eliminare macronutrienti, categorie alimentari, singoli alimenti, innescando tutta una serie di possibili carenze, con il risultato che il peso non viene perso.

E’ li che si instaurano delle carenze, che mettono a serio rischio il nostro organismo, non permettendogli la migliore performance giornaliera.

Proprio perchè questa moda dei senza sta spopolando, in studio molto spesso mi capita di dover smontare tutte le idee strane che vi fare sulle intolleranze alimentari, imputando a queste ultime, il motivo per il quale non riuscite a perder peso, senza magari focalizzare l’attenzione su altre cose, andando magari più a fondo di un semplice panettone senza glutine!

Proprio in quest’ultimo mese sono arrivati nel mio studio molte persone con tutta una serie di fogli in cui, secondo questi venditori di FUFFA, ci siano persone ”intolleranti” alla lattuga, al pollo, alla minestra, alla zucchina alla scapece e al pesce d’acqua dolce.

Considerando che tutto questo mi sembra davvero assurdo anche se non avessi studiato biologia, questa moda delle intolleranze si sta diffondendo a macchia d’olio, e c’è una corsa al test delle intolleranze, venduto da questo professionista o quella farmacia, cosi come quando Wanna Marchi vendeva in tv il nulla cosmico.

Perchè credetemi quei test sono davvero il NULLA COSMICO.

Le uniche Intolleranze accertate dalla comunità scientifica, sono quelle al GLUTINE e al LATTOSIO.

Queste possono essere identificate SOLO attraverso:

  • Breath Test o test del respiro , per il lattosio
  • Esami ematici con ricerca degli anticorpi e degli autoanticorpi, che sono segnali nel sangue dell’intolleranza al glutine.

Ecco appunto, vi ho parlato di esami diagnostici specifici, non di ampolline, frequenze, o di chissà quale altre assurde e fantastiche metodologie che utilizzerebbe Mago Merlino.

La scienza, quella vera, è un’altra cosa.

La scienza quella vera, vi spiega per dati certi, che se iniziate ad eliminare questo o quell’altro, senza criterio alcuno, innescate solo delle carenze, e sono quelle carenze che mettono in condizione di stress il vostro organismo, ed il risultato può essere si un possibile, ma molto spesso improbabile dimagrimento, ma anche cattivo funzionamento della macchina, di cui vi parlavo prima.

Perchè il nostro corpo, proprio perchè ogni giorno deve espletare delle funzioni necessarie alla sopravvivenza, necessità di TUTTI i nutrienti, micro e macro, nelle quantità specifiche per il singolo.

Eliminare il glutine se non siete celiaci, non porta al dimagrimento.

Anzi molti prodotti senza glutine, sono ricchi in grassi saturi, per cui più che giovamento, il vostro corpo sta subendo un nocumento, un danno.

Sicuramente variare la propria dieta, scegliendo cereali in chicchi, integrali, con o senza glutine, ci permette di rendere varia la dieta.

Ho spesso consigliato ai miei pazienti di gestire la settimana inserendo ogni giorno un cereale diverso, in modo da rendere la dieta meno piatta e monotona.

Un piatto di farro con gli spinaci, può apparire diverso da un piatto di riso con gli spinaci.

Si, usiamo anche i cereali senza glutine, ma per provare nuovi sapori, per arricchire i nostri piatti, e sperimentare nuove ricette, non perchè la quinoa abbia chissà quale potere dimagrante rispetto alla pasta di grano duro.

Se state pensando di cominciare un percorso dietetico, e pensate che avete qualche misteriosa intolleranza, spero che con la lettura di questo articolo, vi abbia fatto finalmente capire che non è cosi!

E’ più facile spezzare un atomo che un (intollerante) pregiudizio!

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COSA FA L’ALIMENTAZIONE NELL’INFIAMMAZIONE CRONICA? https://www.tizianapersico.com/2018/12/05/cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica https://www.tizianapersico.com/2018/12/05/cosa-fa-lalimentazione-nellinfiammazione-cronica/#respond Wed, 05 Dec 2018 18:41:06 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1723 Avete mai sentito parlare di malattie infiammatorie?

Di cosa parliamo?

Le malattie infiammatorie croniche sono malattie in cui è in atto un evento flogistico, ovvero l’infiammazione,  che determina la presenza in loco di alcune delle cellule specializzate del nostro sistema immunitario che attuano sistemi di difesa, che sul lungo termine, spesso portano alla distruzione del tessuto/ organo in cui è presente …

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Avete mai sentito parlare di malattie infiammatorie?

Di cosa parliamo?

Le malattie infiammatorie croniche sono malattie in cui è in atto un evento flogistico, ovvero l’infiammazione,  che determina la presenza in loco di alcune delle cellule specializzate del nostro sistema immunitario che attuano sistemi di difesa, che sul lungo termine, spesso portano alla distruzione del tessuto/ organo in cui è presente lo stato infiammatorio stesso.

Non voglio farvi il pappardellone, ma voglio spiegarmi con termini semplici , qualcosa che potrebbe interessare nel piccolo anche te che mi stai leggendo.

Molte delle malattie di questo secolo derivano da un’infiammazione cronica, e  determinando, tra le varie,  quelle che vengono definite malattie autoimmuni ed anche il cancro.

Lo stesso DIABETE DI TIPO I, definito poco scientificamente anche diabete giovanile, fa parte della classe delle malattie autoimmuni.

Un altro esempio di malattia autoimmune cronica è il LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO, una malattia autoimmune che colpisce soprattutto le donne e che determina un’infiammazione organo sistemica che può colpire la pelle, i polmoni, i reni, il fegato e finanche il cuore.

In queste malattie si presenta una vera e propria alterazione del sistema immunitario, che come impazzito, inizia ad attaccare non più l’estraneo ( alla barriera) ma il corpo stesso,  generando appunto questo stato infiammatorio e colpendo gli stessi organi dell’individuo.

I sintomi sono diversi a seconda della patologia e di solito abbiamo marker diagnostici che ci permettono di differenziare una patologia dall’altra.

Tra le malattie autoimmuni più comuni c’è la celiachia, in cui il corpo riconoscendo come ‘estraneo’ il glutine, non solo attacca la molecola proteica, ma anche l’epitelio intestinale, generando una serie di problematiche che determinano mal-assorbimento dei nutrienti, con problematiche di tipo energetico- intestinale.

Perchè vi parlo della celiachia?

Perchè molte delle patologie autoimmuni prevedono, in quella che viene definita terapia nutrizionale, l’esclusione di alcuni alimenti, tra i quali proprio il glutine.

Ma non perchè chi è affetto da patologie autoimmuni sia anche celiaco, anzi, ma perchè si è visto che questa porzione proteica dei alcuni cereali, il glutine appunto, possa interferire proprio con il buon funzionamento del sistema immunitario, determinando un aumento dello stato di flogosi.( questo detto in parole molto semplici)

Ne è un esempio la TIROIDITE DI HASHIMOTO, in cui studi dimostrano che eliminando, o limitando il quantitativo di glutine all’interno del regime alimentare della persona affetta da questa patologia autoimmune, già nel primo periodo di trattamento , si osservano markes diagnostici di riferimento tiroideo migliorati.

Naturalmente tutto quello che vi sto dicendo è da prendere in considerazione valutando sempre il soggetto che si ha di fronte,  quelli che sono i suoi fabbisogni energetici e la sua storia clinica, senza dimenticare lo stile di vita .

Una dieta che non tiene conto dello stile di vita, non è una dieta personalizzata.

Inoltre è importante riuscire ad instaurare un dialogo con gli specialisti del settore, endocrinologi, dermatologi, diabetologi, insieme ai quali è possibile lavorare in modo tale da costruire la terapia nutrizionale e/o farmacologica più adatta alla persona.

Senza inventarsi medici di se stessi e/o nutrizionisti fai da te.

Perchè l’esclusione di un alimento, o di una categoria alimentare, non è una cosa che si può fare senza competenza alcuna, perchè potrebbero instaurarsi delle complicazioni come una malnutrizione che va peggiorando la condizione della patologia autoimmune di partenza.

Inoltre quando spesso mi è capitato di attuare un protocollo di questo genere, molti si sono rifiutati, non comprendendo le potenzialità di una terapia nutrizionale che è volta proprio al miglioramento della sintomatologia della malattia.

Vi invito quindi a chiedermi informazioni al riguardo, se avete qualche dubbio, soprattutto se siete affetti da una di queste patologie.

Perchè l’alimentazione, soprattutto in questo caso, è un potentissimo farmaco.

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