ritenzioneidrica – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com Biologa nutrizionista Thu, 23 Apr 2020 15:29:23 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6 https://www.tizianapersico.com/wp-content/uploads/2018/10/cropped-favicon-32x32.jpg ritenzioneidrica – Tiziana Persico https://www.tizianapersico.com 32 32 BEVI ACQUA OGNI GIORNO https://www.tizianapersico.com/2020/04/24/beviacquaognigiorno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=beviacquaognigiorno https://www.tizianapersico.com/2020/04/24/beviacquaognigiorno/#respond Fri, 24 Apr 2020 08:34:19 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2404 Rieccoci oggi con il secondo appuntamento , e il secondo di questo mese di Aprile. Seconda linea guida di cui voglio parlarvi, riguarda l’acqua.

La cosa che ci ripetono fin da bambini è che il nostro corpo è fatto per la maggior parte di ACQUA.

Cellule, tessuti, organi ed apparati, e persino il tessuto adiposo, sono composti da essa. Di …

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Rieccoci oggi con il secondo appuntamento , e il secondo di questo mese di Aprile. Seconda linea guida di cui voglio parlarvi, riguarda l’acqua.

La cosa che ci ripetono fin da bambini è che il nostro corpo è fatto per la maggior parte di ACQUA.

Cellule, tessuti, organi ed apparati, e persino il tessuto adiposo, sono composti da essa. Di fatti gli adipociti, le cellule che costituiscono l’organo adiposo, sono costituite si, da ‘goccioline lipidiche’, ma anche e soprattutto da acqua.

Essa è essenziale per il mantenimento del normale funzionamento del nostro corpo, per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e ve ne elenco solo alcuni:

  • L’ACQUA E’ IL SOLVENTE DEL NOSTRO CORPO, permette a tutte le sostanze, micro e macro nutrienti, di essere disciolte in essa
  • L’ACQUA E’ VEICOLO, di queste sostanze, attraverso cui avvengono le principali funzioni metaboliche, come la digestione e l’assorbimento, il trasporto intra ed extracellulare, ed ovviamente l’eliminazione delle scorie.
  • L’ACQUA PERMETTE LA RESPIRAZIONE, le mucose ed i tessuti devono essere continuamente lubrificati ed umide, permettendo all’ossigeno e all’anidride carbonica di essere disciolti in essa, ma soprattutto di essere scambiati tra organi ed apparati.
  • L’ACQUA E’ ESSENZIALE PER LA TERMOREGOLAZIONE, attraverso i processi di sudorazione ( e questo ce lo siamo detti più di una volta, ed anche nel mio E-book, che puoi scaricare QUI )

Insomma pare proprio che non possiamo fare a meno dell’acqua e quindi affinchè tutto funzioni è necessario che il BILANCIO IDRICO sia mantenuto, e quindi come tutte le sostanze, anche l’acqua che viene persa e consumata continuamente, deve essere necessariamente essere reintegrata dall’esterno.

E’ ovvio che la quantità di acqua cambia a seconda del sesso, età, peso, composizione corporea e fattori ambientali, e tutto questo è controllato da una fittissima rete di meccanismi, che regolano l’ingresso attraverso il senso della sete, e l’escrezione, con organi come i reni ma anche la pelle.

In linea generale, ed in condizioni normali, le perdite di acqua giornaliere nell’individuo adulto si aggirano intorno al 3-4% del peso corporeo, ma nei bambini le perdite giornaliere , soprattutto nei primi mesi di vita si aggirano intorno al 15%, per cui è importante reintegrare l’acqua perduta.
La composizione di acqua e soluti del latte materno è tale da soddisfare anche le necessità di liquidi del lattante perchè il latte materno contiene circa l’87% di acqua per cui neonati sani allattati al seno ad libitum non hanno bisogno di assumere altra acqua, anche in condizioni di elevata temperatura ambientale.

Età Assunzione adeguata di acqua ml/die
Neonati 800
Bambini 2-4 anni

5-6 anni

7-10 anni

1200

1600

1800

Adolescenti  2000-2500 Maschi

1900- 2000 Femmine

Adulti e anziani Maschi 2500

Femmine 2000

Gravidanza 2350
Allattamento 2700

Valori di riferimento per l’assunzione di acqua giornaliera nelle varie fasce di età in condizioni di temperatura ambientale temperata e moderati livelli di attività fisica come riportato dai LARN IV Revisione 

Con l’età però diminuiscono sia l’acqua corporea totale, a causa della perdita di massa muscolare e di un proporzionale aumento del grasso corporeo, sia il senso della sete.
Ed è quindi importante soprattutto nell’anziano, cosi come nei bambini, invogliare a bere

Ma voglio ricordarvi che l’acqua NON CONTIENE CALORIE, e ne tanto meno serve a perdere peso, per cui sono vani tutti i tentativi di assumere copiose quantità di acqua al fine di perdere peso, o al contrario non bere, con tentativo di contenere il peso.

Entrambe le pratiche sono pericolose, in quanto non assumere acqua per paura di prendere peso potrebbe determinare disidratazione, al contrario assumere troppa acqua potrebbe arrecare danni ai reni e non in ultimo al cervello.

Ma quindi da dove la dobbiamo pija st’acqua?

In primis dal rubinetto, perchè come quella presente in bottiglia, l’acqua del rubinetto è un’acqua sicura e controllata.
L’acqua destinata al consumo umano, per legge deve essere salubre e non deve contenere microorganismi e parassiti, ne sostanze che possono rappresentare un pericolo per la salute umana.

Sicuramente la concentrazione dei sali minerali è in concentrazioni diverse rispetto ad un’acqua imbottigliata, ma anche le diverse acque dei vari brand differiscono tra di loro per durezza, residuo fisso, effervescenza , ma perchè differiscono anche per zona di provenienza.

E quindi che acqua scegliere?

Quella più giusta per i nostri gusti e per le nostre esigenze, ad esempio per la copertura dei fabbisogni di calcio.

Ovviamente l’acqua è contenuta nella maggior parte degli alimenti, frutta e verdura in primis, ma anche la carne, il pesce, il latte ed i suoi derivati, e le percentuali sono variabili a seconda dell’alimento che prendiamo in considerazione, e quindi come dico sempre ai miei pazienti:

L’acqua non è solo quella della bottiglia!!!

Ma attenzione alle bevande analcoliche ed alcoliche, seppure il contenuto di acqua di queste bevande si aggira intorno all’85%, in queste bevande apportano sì acqua, ma alcuni prodotti possono contenere troppe calorie,  zucchero o addirittura sostanze che facilitano la disidratazione come alcol o caffeina.

Veniamo quindi a sfatare un pò di falsi miti

  • Non è vero che l’acqua deve esser bevuta al di fuori dei pasti, quello che può accadere se si beve durante un pasto è che si allungano i tempi di digestione.
    Anzi l’acqua aiuta a diluire i succhi gastrici, migliora la consistenza degli alimenti ingeriti. Attenzione però se si è affetti da reflusso gastro esofageo o gastrite, in questo caso è sconsigliato bere durante i pasti, in quanto la digestione è già compromessa.
  • Non è vero che bere molta acqua determini la formazione dell’antiestetica ritenzione idrica, quest’ultima è in primis determinata da diverse patologie, ma principalmente è causata dall’eccesso di sale, in particolare di sodio, presente negli alimenti, quindi dovremmo porre attenzione al sale nascosto negli alimenti qui che all’acqua che introduciamo , e ne parlo QUI.
  • Non è vero che l’acqua oligominerale sia da preferire all’acqua mineralizzata, perchè aiuta a mantenere la linea… ma poi che linea???
  • Non è vero che il calcio presente nell’acqua non possa essere assorbito, anzi l’intestino assorbe il calcio contenuto nell’acqua, cosi come quello contenuto nel latte e prodotti lattiero-caseari.
  • E ancora non è vero che il calcio contenuto nell’acqua favorisca la formazione dei calcoli renali, anche perchè i calcoli renali sono formati da ossalato di calcio. Anzi è fortemente consigliato a chi soffre di patologie come la calcolosi renale, di bere abbondantemente acqua, che favorisce non solo l’espulsione dei calcoli, ma anche l’eventuale formazione.
  • Non è vero che bere l’acqua tiepida al mattino a digiuno purifichi il corpo, determini un miracoloso dimagrimento, permetti la regolarità intestinale
  • Non è vero che si perde acqua solo quando fa molto caldo. Anche quando fa molto freddo e l’aria che inspiriamo è particolarmente secca, espiriamo comunque aria umida (vapore) quindi perdiamo acqua ad ogni respiro.

Ricordate che un buono stato di idratazione è un fattore di prevenzione diverse patologie quali ad esempio la calcolosi urinaria, la stipsi, le cistiti, l’iperglicemia nei pazienti diabetici, e sembra anche associata a una riduzione di ipertensione. La disidratazione, anche quando di lieve entità, può essere un fattore di rischio o aggravemento di varie patologie.

E’ ovvio che se scegliamo un’acqua in bottiglia, il costo sarà nettamente maggiore. Oltre ai costi dell’imbottigliamento, e del trasporto, ci sono i costi dei venditori. Senza contare che le acque imbottigliate, impattano al 90-95% sull’ambiente. Per cui qualsiasi sia l’acqua che scegliate

l’importante è BERE ..ACQUA!

Vi aspetto il prossimo mese, con un nuovo argomento : PIU’ E’ MEGLIO!

 

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Il sale nascosto! https://www.tizianapersico.com/2020/02/08/il-sale-nascosto/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-sale-nascosto https://www.tizianapersico.com/2020/02/08/il-sale-nascosto/#respond Sat, 08 Feb 2020 10:55:22 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=2370 Me l’avete chiesto nelle domande del martedì, ed io vi faccio un pò di spiegone cosi che, ogni volta che lo chiederete, c’è un bel post piazzato che vi rifilerò ogni qualvolta ci cascate di nuovo.

Sicuramente assumere troppo sale, non fa bene, ma non assumerlo per niente è ancora peggio.

Ma quel che è peggio è che non ci rendiamo …

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Me l’avete chiesto nelle domande del martedì, ed io vi faccio un pò di spiegone cosi che, ogni volta che lo chiederete, c’è un bel post piazzato che vi rifilerò ogni qualvolta ci cascate di nuovo.

Sicuramente assumere troppo sale, non fa bene, ma non assumerlo per niente è ancora peggio.

Ma quel che è peggio è che non ci rendiamo conto che mangiamo cose il cui sale è insito nella lista degli ingredienti

La quantità di sale giornaliera dipende dal carico di acqua che fate.
Se mangiamo dei cibi idratati,verdura frutta, minestre brodi,poveri di sodio ma ricchi in potassio, potremmo dire che il rapporto sale/ acqua è di 1:1, ricordando che le indicazioni sono generali e non soggettive, perché bisogna considerare lo stile di vita della persona(fai sport? Sudi?O stai con il popó seduto sulla sedia a far prendere aria ai geloni di fronte ad una stufa?) Donne che temono la #ritenzioneidrica, che attenzione non è la #cellulite,la dott.Osti l’ha spiegato nelle sue stories la settimana scorso( @myskin )

Ma quel che è peggio è che per ‘combatterla’ come Jon Snow nella battaglia dei bastardi, vi ostinate a bere acqua senza sodio, cosi che il vostro corpo grazie a questa meravigliosa acqua che elimina l’acqua, non fa altro che trattenerla, perchè il corpo trattiene l’acqua quando il suo rapporto elettrolitico è sbilanciato in eccesso, ma anche in difetto.
Per cui se ha poco sodio, lo trattiene e se trattiene il sodio , trattiene anche l’acqua e se trattiene l’acqua vi si vede la ritenzione, e voi date la colpa al pugnetto di sale che lanciate quando dovete calare la pasta!

( ah no quella non la mangiate perché fa ingrassare JESOOO)

Per cui fate attenzione al sale nascosto, più che al pugnetto di sale da aggiungere e che potete dosare, mangiate sano e con alimenti che vengono dalla terra e non dallo scaffale e dal banco frigo, mantenetevi attivi, bevete il giusto. Le tisane ed altre cose funzionano in modo molto lieve ma solo nell’acuto, perchè non vanno a sistemare la causa del problema circolatorio e linfatico.

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La dieta lunga un viaggio https://www.tizianapersico.com/2019/05/14/la-dieta-lunga-un-viaggio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-dieta-lunga-un-viaggio https://www.tizianapersico.com/2019/05/14/la-dieta-lunga-un-viaggio/#respond Tue, 14 May 2019 17:15:21 +0000 https://www.tizianapersico.com/?p=1914 Quando ho intrapreso questo piccolo viaggio in Marocco, ho cercato di appuntare con i miei occhi, con l’otturatore della mia macchina fotografica e sul mio taccuino,  il maggior numero di particolari di questo viaggio, in modo che potessero rimanere impresse nella mia mente, nei tempi avvenire.

Al liceo , la professoressa di italiano ci costrinse a leggere l’Ulisse

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Quando ho intrapreso questo piccolo viaggio in Marocco, ho cercato di appuntare con i miei occhi, con l’otturatore della mia macchina fotografica e sul mio taccuino,  il maggior numero di particolari di questo viaggio, in modo che potessero rimanere impresse nella mia mente, nei tempi avvenire.

Al liceo , la professoressa di italiano ci costrinse a leggere l’Ulisse di Joyce, solo con il tempo ho capito il motivo per il quale , quella piccola donna ci ha spinti a leggere quel monologo , che descrive un viaggio interiore del protagonista scorrendo senza punteggiatura, da leggere tutto d’un fiato, semmai ci riuscisse qualcuno.

Sebbene l’Ulisse è la storia di una singola giornata, ambientata in una città diversa da Marrakech, ho sempre visto la narrazione della storia di Leopold Bloom, come quella di ognuno di noi: un viaggiatore, un avventuriero alla scoperta del mondo, del proprio mondo,  proprio come Ulisse, di Omero.

Guida Berbera Ait ben Haddou

Vi starete chiedendo, dottorè cosa vuole dirci?

Nella mia concezione di dieta, nell’etimologia stessa della parola dieta [al latino diaeta, a sua volta dal greco δίαιταdìaita, «stile di vita»] c’ho sempre visto una scoperta quotidiana, una continua ricerca di cose nuove, che rendono flessibile e sostenibile la dieta stessa, e per questo spesso invito i miei pazienti a scoprire nuovi alimenti proprio come se stessero compiendo un viaggio, ribadisco che non devono avere limiti nella conoscenza delle categorie alimentari, e che non devono dirmi che c’è qualcosa che non gli piace, perché , dato di fatto, preparando in maniera diversa quell’alimento che mai avremmo mangiato, ci ricrediamo sul fatto stesso che non lo mangiavamo, come spesso accade per le verdure.

Chi arriva in studio spesso non ha mai mangiato una foglia verde di una qualsiasi verdura, o inserito all’interno di una ricetta una spezia che non sia il comune pepe o peperoncino.

Ecco la dieta, lo stile di vita, può essere paragonato ad un viaggio meraviglioso all’interno del quale sperimentiamo nuovi sapori, utilizziamo tutti e 5 i sensi, osserviamo attenti ogni alimento per scoprire come associarlo ad altri, proprio come un esploratore alla volta delle stelle.

Proprio per questo ho pensato di lasciarvi un pezzo del mio viaggio in Marocco, un viaggio fatto di tanti sapori molto simili ai nostri, del resto il Marocco si affaccia anche sul mediterraneo, oltre che sull’Atlantico, ma anche di sapori, odori e colori nuovi, che hanno suscitato in me la voglia di sperimentare in cucina, proprio come un piccolo chimico.

Un viaggio fatto di tanti kilometri calpestati a piedi e su ruote.

Un paio di cose da sapere prima di partire:

  • Per il Marocco avete bisogno come documento di identità il passaporto, potete collegarvi al sito della Polizia di stato, per fissare un appuntamento, muniti di foto tessere, apposite per il passaporto, e nel giro di 1 mese avrete il vostro documento
  • In Marocco la moneta è il Dirham, 1 euro equivale a 10 Dirahm , il cambio lo potete fare stesso in aeroporto, il mio consiglio è di portarvi contante, spesso non accettano carte, tranne se la cifra non è alta , oltre i 7-800 Dirahm, ovvero al di sopra dei 70- 80 euro, che pagherete al massimo in qualche localizzo più occidentalizzato, e alla moda, instagrammabile e bloggabile, insomma nulla che a me , a dire il vero piace.
  • La seconda lingua ufficiale è il francese, parlano un inglese molto scolastico, che è peggio che andar di notte.
  • La notte, non è sicura soprattutto nel vecchia Medina, non fate i prodi valorosi.
  • L’acqua, vabbè ne parliamo più avanti nel dettaglio che è meglio!

E quindi veniamo al ‘mio’ viaggio.

Aperto il portellone, c’aspettavamo un impatto termico diverso, il vento fresco ci ha travolti.

Dopo il controllo di routine dei passaporti e dei bagagli, ci ha accolti un tassista al suo primo giorno di lavoro, non conosceva bene le strade e dopo mille giri nel parcheggio, domande agli altri tassisti , ci siamo ritrovati con in auto informazioni e  una scatolina, contente dei tipici dolcetti al miele e mandorle , gli Shebakia, che vengono preparati durante il periodo del Ramadan, che il tassista ci ha gentilmente offerto, il sapore è simile a quello degli struffoli napoletani, infatti la preparazione è molto simile, tranne che per qualche spezia in meno.

Shebakia acquistati ad Essaouira

Da questo gesto semplice, da questa offerta, ho capito sin da subito quanto sia ospitale il Marocco.

Chiunque ho incontrato lungo questo viaggio è stato ospitale, cordiale , è loro premura sapere che tutto vada bene, che tutto sia di tuo gradimento, che tutto sia ok, e ti ringraziano sempre! Choukran!

Marrakech va visitata con calma, perché i ritmi frenetici del Souk possono travolgervi.

Moto, bici, bambini, mercanti urlanti, è quello che troverete all’interno dei viottoli stretti ai cui lati si dimenano piccolissimi negozi di antiquato, oggettistica, olio di argan e tutto quello che di tipico c’è in Marocco!

Il senso dell’igiene non appartiene al Marocco, tranne in piccolissime realtà!

Nel Souk troverete botteghe in cui vendono di tutto, ma anche macellai che espongono carne al di fuori delle loro botteghe, vi risparmio immagini forti, ma troverete appeso davvero di tutto, comprese le interiora e parti poco belle da vere, insomma probabilmente l’HACCP non esiste!

Se vi state chiedendo cosa sia vi faccio una piccola lezione di igiene degli alimenti( che qualsiasi biologo prima, e nutrizionista poi deve conoscere, in quanto è anche argomento di Esame di abilitazione alla professione)

Spiegone di igiene degli alimenti

Macellaio all’interno del Souk

Cos’è l’HACCP? E’ un insieme di procedure, mirate a garantire la salubrità degli alimenti, attraverso cui si monitorano dei “punti della lavorazione” degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione, sia di natura biologica che chimica o fisica.

L’HACCP è stato introdotto in Europa negli anni novanta, e prevede l’obbligo di applicazione del protocollo HACCP per tutti gli operatori del settore alimentare.  La Commissione Europea ha redatto delle Linee guida generali sull’applicazione delle procedure riferite ai principi del sistema HACCP. Sono tenuti a dotarsi di un piano di autocontrollo farmacie, operatori nel campo della ristorazione, bar/pasticcerie, rivendite alimentari e ortofrutta, salumerie, gastronomie, macelli, macellerie, pescherie, panifici, case di riposo, scuole, mense, comunità in cui si somministrano alimenti… in pratica, tutti coloro che sono interessati alla produzione primaria di un alimento (raccolta, mungitura, allevamento), alla sua preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita o fornitura, compresa la somministrazione al consumatore. Alimenti sono pure le bevande, pertanto anche chioschi, discoteche, sale cinematografiche, sagre, eventi di degustazione, ecc. devono applicare la HACCP. 

Nel 2006 il sistema HACCP è stato reso obbligatorio anche per le aziende che hanno a che fare con i mangimi per gli animali destinati alla produzione di alimenti (produzione delle materie prime, miscele, additivi, vendita e somministrazione).

 

 

Alla base delle norme dell’igiene degli alimenti, ci sono anche le regolamentazioni riguardanti l’etichettatura degli alimenti, ma magari di questo ne parleremo in un altro articolo.

A Marrakech lo street food è ad ogni angolo delle strade, un pò come trovarsi in via dei Tribunali a Napoli, ma senza pizza.

A farne da padrona è la piazza Jemaa el-Fnaa attorno alla quale si sviluppa tutta la città, la Medina, confinando con il suoi e la Quasba, i quartieri più ‘popolari’ di Marrakech.

E’ una piazza camaleontica, non solo perché trovate ogni sorta di articolo alimentare, ma perchè  la piazza subisce una vera e propria trasformazione tra il giorno e la notte.

Di giorno un vero e proprio mercato, ma dal calar del sole troverete ogni sorta di ‘artista di strada’, come l’incantatore di serpenti e abili acrobati .

Il cibo venduto in strada qui è tipico, ma attenzione, le pratiche culinarie sono molto diverse dalle nostre, prestate attenzione a ciò che acquistate, per non incappare in una spiacevolissima dissenteria.
All’interno del mercato e del Souk troverete le spremute d’arancia, che vi servono dal mattino anche nei Riad ( il mio Riad era il Dar Si Khalifa ), le arance sono buonissime, sono dolci e per niente aspre, troverete ogni sorta di alimento fritto tra cui i brewats, dei triangolini di pasta fillo al sapore di cannella, ripieni di carne trita o formaggio, assaggiati nel primo ristorantino in cui abbiamo mangiato, Naranji, non troppo lontano da Jamaa el fnaa.

In quasi tutti i ristoranti è presente la tipica terrazza che ritroverete anche nel Riad, sulla quale io vi consiglio sempre di accomodarvi, perchè oltre che godervi il panorama dei tetti della città, ascolterete ad ore alterne il canto del Muezzin, un richiamo melodioso alla preghiera.

Tajina vegetariana con albicocche e pistacchi
Insalatine marocchine

L’alimentazione è molto varia, non vi mancherà l’Italia , o perlomeno a me non è mancata,  i sapori non sono così distanti dai nostri, qualsiasi sia la scelta del vostro piatto, le verdure fanno sempre capolino, che sia un cous cous o una tajina di carne, e poi naturalmente le spezie sono immancabili nei piatti. Di solito vengono utilizzate per marinare le carni, qui hanno un altro concetto di marinatura, non esiste una soluzione, ma soltanto soluti, ovvero solo spezie. Non viene utilizzato vino, aceto o liquidi che permettono la marinatura, ma le erbe aromatiche e le spezie che prenderanno spazio all’interno delle vostre narici, vengono utilizzate non solo per insaporire, ma anche per colorare e ‘disinfettare’.

Sui tavoli a richiesta viene servito del sale, perchè si sa, le spezie servono anche a questo, a dare sapidità, ed anche per questo vi consiglio di utilizzarne e farne uso nelle vostre ricette, per diminuire il contenuto di ‘sodio’ , attenzione non di sale, nelle vostre diete . In questo periodo molte di voi bevono quintalate di acqua, eliminano il sale, perchè hanno letto che : diminuisce la ritenzione idrica!

Siete fuori strada!! Quando bevete acqua e non assumete la giusta ‘razione’ di sali ( sodio, potaassio, magnesio, etc) il sangue diventa ipotonico, cosa che accade davvero raramente! Ma che vo’ rdi?

Vuol dire che non dobbiamo ne togliere e ne mettere, ma assumere le giuste quantità, per un buon equilibrio elettro-litico, che viene reso tale da un ormone, che produce il nostro organismo, l’aldosterone, che lo riassorbe a livello del tubulo renale e ne permette l’eliminazione tramite le urine, inattivandosi.

La ‘ritenzione idrica’ sembra essere diventato un problema esistenziale anche negli uomini ( ma che davvero?).
Molti sono i fattori che innescano questo meccanismo di ‘trattenuta delle acque’ tra i quali sicuramente non mancano quelli ormonali, stagionali e non in ultimo e non meno importanti, ALIMENTARI!

Inutile acquistare cremine, fanghi, e buttare soldi come Leonardo di Caprio in Wolf of Wall Street, se mangiate male, se vi allenate anche male, non fate altro che aumentare la problematica, ma magari ne parleremo più approfoditamente.

Te berbero servito da un venditore di tappeti

Ritornando alle spezie che ritroverete ovunque, le ritroverete anche nel te alla menta che vi viene servito ad ogni ora, in ogni momento, dal primo momento in cui arrivate in Marocco.
Io ho ordinato spesso  hummus servito con carne trita e pesto di erbe aromatiche, falafel, i più buoni mai mangiati, ed insalatine tipiche marocchine composte da lenticchie spieziate(eh si), zucchine che sembrano lontanamente alla scapece, ma non sono fritte, barbabietola o cavolo viola servite tutte in piccole terrine di coccio.

Hummus di ceci con carne trita

Abbiamo anche tentato di ordinare una birra, ma qui la servono quasi tutti analcolica, la birra Halal, una birra conforme non solo a norme igienico sanitarie ma all’eticità della legge islamica. In realtà non è una vera birra, è una bevanda al malto il cui sapore è simile alla birra vera.

ALLERT consiglio sanitario.

Dissenteria del viaggiatore. Altro piccolo spiegone scientifico (eh altrimenti mi aprivo un blog di viaggi )

La “dissenteria del viaggiatore (DDV)”, detta anche “Vendetta di Montezuma”, è un’enterite, ovvero un’infiammazione che prende al primo tratto dell’intestino,  è di origine infettiva e nella maggior parte dei casi il ceppo batterico che ne è la causa è Escherichia Coli, che produce un’enterotossina, appunto, che determina 2 / 3 o più evacuazione di feci non formate o liquide nell’arco delle 24 ore a cui si possono accompagnare altri sintomi intestinali o generali. E’ un evento molto comune e si manifesta nella maggior parte dei soggetti che affrontano un viaggio, in luoghi in cui c’è un basso controllo igienico e soprattutto sono zone a clima caldo.

Il contagio avviene per ingestione di alimenti o bevande  contaminati con residui fecali depositati da mosche ed altri insetti, mani sporche, suppellettili non pulite adeguatamente. Il contagio può avvenire anche attraverso le proprie mani sporche, l’utilizzo di asciugamani o biancheria contaminata, frequentazione di ambienti con scarsa igiene.

La domanda è perchè il viaggiatore ne soffre e il ‘residente’ no.
Soprattutto nei paesi industrializzati ed occidentalizzati, l’igiene è diventata di norma, ma spesso anche una mania. Il nostro sistema immunitario non viene abbastanza sollecitato per poter creare quegli anticorpi utili, che ci permettono di creare una certa immunità, insomma meccanismi che sono alla base della puericultura delle nostre nonne, ovvero  di farci venire a contatto con il maggior numero di germi possibili cosi da: FARE ANTICORPI! La vecchia scuola ci salverebbe da tantissime malattie del nuovo millennio, tra cui l’ossessione dell’igiene e del pulito! 

Naturalmente, scherzo(in parte)è bene che ricordiate di acquistare sempre bibite imbottigliate, compresa l’acqua, e di farvi consigliare una profilassi dal vostro medico, se siete dei soggetti predisposti a questo tipo di problematiche fastidiose.

E anche se l’acqua, per legge, in Marocco è potabile,  è consigliabile non berla dal rubinetto

Il nostro viaggio è proseguito per Essaouira, un piccolo porticciolo di pescatori tinto di bianco e azzurro, diversissima da Marrakech, dove il rosso della terra e delle pareti risalta l’odore fortissimo delle spezie vendite nella Place des Spices

Ad Essaouira abbiamo girato per 4 ore, l’aria è sicuramente più respirabile, più frizzante, la brezza marina attraversa i polmoni, e le spiagge di questo luogo vengono impiegate da surfisti e kyters , abili nel volteggiare tra acqua e terra.

Qui credo di aver spalmato la crema solare molto più dell’olio sulla porchetta di ariccia.

Vitamina D , di cui tanto sentiamo parlare in estate, perchè la sua produzione è agevolata dall’esposizione solare!

Non vi faccio nessuno spiegone scientifico, perchè ci sarebbero tante cose da dire ,ma quello che voglio che teniate bene a mente è che il sole, seppur caldo, brillante, e giallo, è dannoso per la nostra pelle. I raggi (UVB e UVA) mettono in serio pericolo la nostra pelle. Quella che voi vedete sulla pelle, l’abbronzatura che ci fa sentire tanto fighi e tanto belli, non è altro che una risposta del nostro corpo ad uno stress, ovvero l’esposizione solare.
Se proprio vogliamo esporci, facciamolo con razionalità, seguendo piccole regole :

  • Spalmare una crema adatta al proprio fototipo
  • Applicarla ogni due ore, anche se sei in città, e anche se è nuvoloso
  • Non esporsi nelle ore più calde
  • Ma soprattutto, e questo non vale solo per il Marocco, proteggersi anche con indumenti, cappelli e occhiali con filtri solari idonei.

Noi ci siamo immersi in un mercato del pesce tra le strade di questa piccolissima città , in cui una Torre fa da vedetta ad una miriade di gabbiani in cerca di rubare anche una lisca ai poveri pescatori che comprano e vendono pesce al miglior acquirente!

Essaouira e le sue barche blu

L’asta se cosi vogliamo chiamarla è un’arte in Marocco!

Offrire il miglior prezzo, riabbassarlo e venderti (a loro dire ) il prodotto migliore, è tipico !! Durante questo viaggio ho scoperto che l’economia, l’artigianato, e tanto altro si mantiene sulle spalle e nelle mani di forti donne, che sono le vere lavoratrici di questa terra,che non desiderano essere fotografate!

(Attenzione ad insistere, questo scatto è stato più che rubatissimo)

Cooperativa di donne che lavorano l’argan

Le vedete caricarsi sulle spalle quantità enormi di menta, per i tè, di sbucciare quintalate di noccioli di Argan, ma la cosa che più ha colto il mio sguardo è che anche qui, come in alcuni dei celeberrimi luoghi in cui la dieta mediterranea è famosa, ci sono tantissimi ‘centenari’.

Ho chiesto alla mia guida di chiedere, se poteva,  l’età a queste donnine e nessuna era un under 70, potremmo dire che anche qui vige uno stile alimentare sano, fatto soprattutto di tantissima attività sportiva, la stessa che tengo spesso a mente ai miei pazienti, facendo proprio questa considerazione:

Perchè fino a qualche ventennio fa si viveva meglio e più a lungo?

La risposta non è nelle stelle, ma nello stile di vita, i nostri nonni mangiavano i prodotti della terra, proprio come in Marocco, lavoravano i campi o erano abili pescatori, queste erano la palestra della vita , della mente e del corpo. ( altro che powerlifting)

Continuando il nostro viaggio, abbiamo poi intrapreso le strade dissestate, bruciate dal sole che ci conducevano al deserto,  percorso anche in ‘sella’ a dei cammelli.

Credetemi spiegarvi cosa gli occhi sono riusciti a percepire da quel paesaggio sabbioso è indescrivibile!
Il deserto di Merzouga è al confine con l’Algeria, è una distesa di colore giallo ocra, gli occhi quasi si perdono a vedere quell’immensità . Siamo stati ospiti di una comunità di berberi del deserto ci hanno omaggiato di una loro tipica cena, molto umile, una tajina di verdure e tuberi, con pollo, abbiamo danzato con loro sulla sabbia fine e stranamente fredda del deserto.

Dormire in tenda, con un tappeto di stelle al di sopra della nostra testa è stato incredibile.

Questo viaggio mi ha insegnato tantissimo, sia personalmente che professionalmente.

Mi ha insegnato che :

Bisogna dedicare del tempo a se stessi, a ciò che ci piace fare, perché se come anche Aristotele insegna lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi del tempo libero, una vita fatta di solo lavoro diventa vana e quando è ben speso il tempo, non è mai perso

Ascoltare ed ascoltarsi.

Quante volte ci capita non solo di non ascoltare gli altri, ma di non ascoltare il nostro corpo, di affaticarlo, di fare più di quello che riesce a fare, e di sentirci stremati. Ci affatichiamo nel raggiungimento di un obiettivo ,di seguire quella dieta impossibile da sostenere, di entrare in quei pantaloni che proprio non vogliono starci, di emulare modelli che i social media ci impongono di prendere ad esempio, ma che invece dovremmo solo guardarli come immagini di ‘copertina’

E poi il Marocco mi ha insegnato ancora di più , quanto sia importante condividere, to share, la propria cultura e quella degli altri.

Mi ha insegnato quanto sia importante integrarsi. In un periodo cosi difficile per il mondo che ci circonda, un momento storico che ci mette dinanzi al fatto che mescolarsi vuol dire migliorarsi, che condividere vuol dire formare quegli anticorpi che le nostre nonne volevano o vogliono che noi costruiamo, perchè c’è ancora tanto da scoprire del mondo e quanto ancora ha da insegnarci, e lo possiamo fare solo aprendo la nostra mente.

L'articolo La dieta lunga un viaggio proviene da Tiziana Persico.

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