Se avete dato un’occhiata alle testate giornalistiche in questi ultimi giorni, vi sarà capitato tra le mani qualche articolo che tratta dell’eliminazione della plastica monouso, la materia organica prodotta a partire dal petrolio, il cui smaltimento è diventato davvero impossibile.
La plastica monouso oltre a non essere biodegradabile, prevede un riciclaggio e stoccaggio che terminano, quasi sempre, in discariche, in cui grazie all’ausilio di inceneritori viene bruciata, con produzione di diossine , sostanze altamente tossiche.
L’Unione Europea ha deciso che dal 2021 saranno banditi tutti gli oggetti in plastica monouso, quindi piatti, bicchieri, posate, contenitori per alimenti.
L’Italia si fa portavoce di questa campagna a sostegno dell’ambiente, iniziando già dal 1′ Gennaio 2019 a bandire la produzione e la vendita dei cotton fioc, i bastoncini cotonati, che non siano biodegradabili e compostabili, che rappresentano quasi il 10% dei rifiuti che ritroviamo sulle spiagge.
La plastica danneggia fortemente il nostro pianeta, in particolare il mare, nel quale non è difficile ritrovare qualche sacchetto o altri oggetti plastici, e sicuramente vi sarà capitato di guardare qualche foto delle famosissime isole di plastica o ‘garbage patch’ che si sono formate in mezzo al mare, tra queste una delle più grandi al largo dell’Oceano Pacifico, uno scempio immenso e nocivo per il nostro pianeta, composta non solo da plastica, ma anche da metalli e residui organici di degradazione e che si sposta seguendo la corrente oceanica.
Proprio per questa ragione, da quando vivo da sola, mi sono imposta di non acquistare materiale plastico.
Non acquisto mai bicchieri e piatti monouso, i contenitori in cui sono solita conservare il cibo o prepararmi la schiscetta, sono in vetro, alcuni di questi possono anche andare nel congelatore e addirittura sui fornelli, perchè fatti in Pyrex, ovvero vetro borosilicato, che io ho imparato a conoscere quando facevo ricerca, in laboratorio, perchè tutta quella che noi usavamo definire ‘vetreria’ era tutta in pyrex, come le beute che mettevo a contatto con il ‘becco Bunsen’ un bruciatore di gas, appunto.
Stessa cosa vale per i prodotti che acquisto al supermercato e metto nella mia dispensa , il tonno all’olio, le marmellate o composte, i legumi o le conserve di pomodoro, sono tutti prodotti che acquisto solo se sono in vetro, ed è lo stesso consiglio che do ai miei pazienti.
Questo perchè solitamente le scatole sono fatte in metallo che, oltre le plastiche, inquinano l’ambiente, ma la ragione principale, e salutistica sta nel fatto che i metalli che compongono appunto il contenitore, si depositano all’interno dell’alimento, che infine mangeremo noi. Inoltre molte delle scatolette di metallo in cui è presente il cibo, sono rivestite da BPA (bisfenolo-A) un potente interferente endocrino, di cui magari vi parlerò in seguito.
Proprio per questa ragione, sono molto attenta all’acquisto dei prodotti che purtroppo non posso reperire sempre freschi tutto l’anno, come le conserve di pomodoro.
Ho fatto davvero molta fatica a trovare delle conserve di pomodoro che fossero non solo in vetro, ma che avessero come unico ingrediente : I POMODORI.
Vi invito a leggere le etichette delle conserve di pomodoro, e osservare che , oltre ai pomodori, purtroppo (ahimè), c’è tanto altro, tra cui anche lo zucchero, che risulta essere un conservante eccezionale.
Io che sono un’esploratrice di supermercati, perchè voglio proporvi prodotti che anche l’utente medio, la famosissima signora Maria, può ritrovare sotto casa, ho cercato per mesi, un prodotto che avesse le stesse caratteristiche della conserva di pomodori che faceva mia madre, a fine estate, quando si raccoglievano i pomodori San Marzano, rossi, polposi, ricchi di licopene.
Ecco, volevo proprio un prodotto simile, un prodotto cosi come la natura l’ha fatto, un prodotto Cosi Com’è.
Quest’azienda l’ho scoperta per caso sui social, attraverso alcuni food blogger che utilizzavano i loro prodotti nelle loro gustosissime ricette, che ritroverete anche proprio sul sito dell’azienda.
Siccome il lavoro sporco lo devo sempre fare io per voi, ho spulciato il loro sito, ho visionato, tutti o quasi i loro prodotti, in particolare quelli che, naturalmente, servivano a me, cioè quelli in vetro.
Quest’azienda è una cooperativa di 9 soci, che si sviluppa su una base produttiva di 24 aziende agricole, ho scoperto avere lo stesso impegno e lo stesso mio obiettivo: quello di valorizzare i prodotti locali, avendo accuratezza nello scegliere le migliori materie prime per qualità organolettiche.
Proprio per questo anche la lavorazione delle materie prime è molto attenta, si parte dai semi, attentamente scelti, fino ad arrivare alla lavorazione sia del fresco che delle conserve.
Sono prodotti facilmente reperibili ai supermercati, ma potete anche comodamente acquistarli dalla poltrona di casa vostra, dal loro e-commerce.
Io ho utilizzato il Datterino Rosso intero succo, dolce ma allo stesso tempo ricco in sapore.
Una parte del barattolino, i pomodorini per la maggiore, l’ho utilizzato per fare un sugo semplice, una pasta asciutta all’italiana, proprio per percepire tutto il sapore del datterino, il sugo invece l’ho utilizzato per una vellutata di cavolo arancione e ceci, che vi ho mostrato qualche tempo fa su instagram.
Naturalmente è un mio parere, il gusto, il sapore è strettamente personale.
Ma personale non è il parere sul pianeta, il quale ogni giorno lotta per sopravvivere, agonizza per regalarci ancora cose buone per nutrirci, e solo le nostre scelte, anche quando acquistiamo al supermercato possono cambiare le sorti, non solo del nostro amato pianeta, ma anche le nostre.
Non ci sono commenti